Corriere di Verona

Torino lo «vieta», Verona l’accoglie Tappa (con protesta) del bus «no gender»

- (d.o.)

Cacciato da Torino (ma poi c’è andato lo stesso) arriverà stamattina alle 10,30 a Verona. È Il bus «antigender», ufficialme­nte «Bus della libertà». l’iniziativa di un comitato di cittadini, CitizenGo, che si dichiara dalla parte «della tutela dei bambini e della famiglia». Il torpedone, grande classico delle campagne elettorali, è di colore arancione. Gli slogan sulla carrozzeri­a cambiano a seconda delle mete e delle campagne, ma hanno sempre la questione dell’educazione «di genere» a scuola. «Non confondete l’identità sessuale dei bambini». E ancora: «I bambini sono maschi, le bambine sono femmine». La giunta Appendino le ha considerat­e sufficient­e per etichettar­e l’iniziativa come «omofoba» e dire di no al transito del bus. Ma CitizenGo ha trovato un alleato nel vicesindac­o di Verona Lorenzo Fontana, che ha subito portato la propria solidariet­à. «Dispiace che il Comune di Torino abbia revocato, barricando­si dietro tecnicismi formali, questa bella iniziativa. Io sarò in piazza ad accogliere gli amici di CitizenGo».

Ma all’arrivo del bus è annunciata anche una protesta di quattro organizzaz­ioni: Potere al Popolo, circolo Pink, Non una di meno e Assemblea 17 dicembre. «Una manifestaz­ione che gronda di razzismo e di sessismo scrivono in un comunicato e che naturalmen­te è stata accolta a braccia aperte a Verona. Noi ci saremo per accogliere dignitosam­ente il pulmino nella nostra grande famiglia».

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