Corriere di Verona

Via Mazzini «saponetta» In bob in Bra

- E.P.

Ginocchia che si piegano, schiena inarcata all’indietro in una torsione innaturale, braccia all’aria e poi, con un colpo di reni, si torna miracolosa­mente in piedi. Ma, al passo successivo, si torna di nuovo in pista. Una sorta di gara improvvisa­ta di twist che ha sorpreso decine di veronesi e turisti alle prese ieri mattina con la pavimentaz­ione in marmo di via Mazzini. Un unico lastrone ghiacciato, nonostante i ripetuti passaggi degli addetti di Amia armati di sale da spargere a più riprese. «Quanti ne ho visti finire a gambe all’aria? Più di uno - sorrideva dal suo osservator­io speciale Stefano Sbardellin­i, titolare dell’edicola di fronte alla farmacia Due Campane-. La gente se la prende con la pavimentaz­ione. Qui è già pericoloso quando piove, figurarsi con la neve». «No, no, io torno indietro» supplicava una donna con i tacchi rivolgendo­si al merito temerario che la sosteneva porgendole il braccio. Passi brevi, trascinand­o un piede dopo l’altro: una coppia di turisti spagnoli provava il brivido della traversata: «Vogliamo vedere la Casa di Giulietta, speriamo di riuscire ad arrivarci tutti interi». Ma il «traffico» pedonale nella via dello shopping della città, ieri è stato molto meno intenso rispetto agli altri giorni. «Non si vede nessuno commentava amaramente un commesso di un negozio -, qui del resto si rischia davvero di scivolare a ogni passo». Meglio allora darsi allo sport, come hanno fatto Nicolas Santuari, Paolo Grbac e Raphael Odogwu. Ma i tre amici, che militano nella Virtus di Borgo Venezia, ieri hanno lasciato a casa il pallone da calcio e si sono presentati in piazza Bra con tanto di bob e sdraio. Poi, nel vallo dell’Arena, si sono sfidati in una serie di scivolate che hanno incuriosit­o più di qualche turista. Poco distante, in piazza Pradaval, i ragazzi che hanno approfitta­to del maltempo per non presentars­i a scuola, si sfidavano in una battaglia all’ultima palla di neve. Mentre su Ponte Nuovo, qualcuno ha deciso di darsi all’arte realizzand­o un pupazzo di neve.

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