Pd, bufera sulla Padovani Cirinnà: via gli omofobi
E sui social esplode la campagna #carlarestaconnoi della comunità gay
Unioni civili, caso nazionale nel Pd il no di Carla Padovani.
Diventa un caso nazionale, con probabili future ripercussioni politiche a Palazzo Barbieri, la vicenda del «video censurato» su richiesta della capogruppo comunale del Pd, Carla Padovani.
Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, la Padovani ha intimato di togliere le proprie immagini da quella clip, in quanto erano presenti anche le dichiarazioni di una coppia gay, che elogiava il partito per la legge Cirinnà che consente le unioni civili anche tra sposi omosessuali.
Alla fine, il video era stato pubblicato ma in versione rimaneggiata, tagliando le immagini e le dichiarazioni dei due gay veronesi ed eliminando anche le scene «girate» dalla stessa Padovani. La stessa Cirinnà, autrice della legge sulle unioni civili, si è ovviamente infuriata, ed il coordinatore della segreteria nazionale del Pd Lorenzo Guerini, ha chiesto telefonicamente spiegazioni ai vertici del Pd veronese.
La senatrice Cirinnà ha intanto dichiarato a Gaypost.it che «tutto il Pd, tutti i suoi candidati al Parlamento e perfino il nostro video ufficiale nazionale parla di unioni civili, e tutti noi lo rivendichiamo come un grande risultato soprattutto frutto dell’impegno del Pd. Padovani – ha aggiunto Cirinnà - si colloca certamente fuori dalla storia, ma mi chiedo, anche fuori dal partito? Valutasse lei cosa vuole fare alla prossima campagna elettorale, - ha concluso la senatrice - ma lo valutasse anche il partito, perché non ci può essere spazio per posizioni omofobe nel Pd».
Sullo stesso sito, il senatore Sergio Lo Giudice, coordinatore di Rete Dem, afferma che quella di Carla Padovani è una posizione «grave e intollerabile. Rifiutarsi di apparire in un video insieme a una coppia gay che ringrazia il Pd per la legge Cirinnà è un atto intriso della peggiore omofobia – spiega Lo Giudice – mentre il Pd si è impegnato a difendere la legge sulle unioni civili dagli attacchi delle destre: e allora adesso inizi a farlo invitando alle dimissioni da capogruppo la signora Padovani. L’amministrazione comunale di Verona – prosegue il senatore - si caratterizza per i suoi continui attacchi omofobi alla comunità Lgbt, e che la massima rappresentanza del Partito democratico in consiglio sia affidata a chi mostra un tale disprezzo verso le persone omosessuali non è davvero accettabile».
A livello locale, molti dirigenti del partito hanno espresso forti perplessità su quanto è avvenuto, ma adesso attendono l’esito elettorale prima di aprire nuove polemiche interne.
Chi non tace è invece la comunità gay, che ha lanciato una campagna via web (#carlarestaconnoi) con una serie di ironiche foto (da Elton John col suo compagno al manifesto del film Brokeback Mountain) sulla vicenda.
In imbarazzo, ovviamente, il Circolo Enzo Biagi, dove è nato questo putiferio, che col suo segretario, Riccardo Olivieri, ribadisce di essere totalmente a favore dei diritti civili («Non si arretra!» scrive su Facebook) e promette ulteriori chiarimenti, anche a mezzo stampa.