«I Pir occasione di finanziamento» Doris corteggia risparmiatori e Pmi
L’incontro di Mediolanum. Bauli: creano liquidità per crescere
Adatti alle imprese e ai piccoli investitori. Queste, secondo il presidente di banca Mediolanum Ennio Doris, sono le caratteristiche dei Pir, cioè i Piani individuali di risparmio che sono stati disciplinati dalla legge finanziaria del 2017 e rappresentano una forma di risparmio fiscalmente incentivato. Per promuoverli Doris, che sta puntando molto sullo strumento (ne ha fatto anche una specifica campagna pubblicitaria in tv), a villa Quaranta di Pescantina ha incontrato ieri gli imprenditori veronesi . «Per i risparmiatori – ha sottolineato il fondatore di Mediolanum – rappresentano un vantaggio in quanto non è prevista nessuna imposta su guadagni o interessi, sconto quindi del 26%, né sono previste imposte di successione». Il Pir può essere sottoscritto solo da persone fisiche con un tetto annuo massimo di 30mila euro e complessivo di 150mila. Tuttavia, per beneficiare delle agevolazioni fiscali sui rendimenti, l’investitore è tenuto a mantenere lo strumento finanziario per almeno 5 anni. Ma ad essere interessante per le aziende è il fatto che i Pir devono essere costituiti per il 70% da investimenti destinati a sostenere imprese italiane o imprese straniere radicate nel nostro Paese. «Di fatto – ha chiarito Doris – si investe nell’economia italiana e nelle Pmi che senza questo strumento erano assenti dal mercato finanziario». I vantaggi per le aziende italiane riguardano, soprattutto, la durata dell’investimento. «Grazie ai Pir – ha sottolineato il presidente di Mediolanum – hanno possibilità di raccogliere finanziamenti a lungo termine e di finanziare il proprio sviluppo, senza eventuali richieste dalle banche di rientrare velocemente dai fidi. Sono uno strumento per diventare più competitivi». Dal punto di vista del risultati i Piani hanno riscontrato un buon successo tra i risparmiatori: «Nel primo anno di operatività – ha detto il presidente di Confindustria Verona Michele Bauli – la raccolta è stata di 11 miliardi di euro a fronte di un obiettivo stimato inferiore ai due miliardi. Questo perché i Pir rappresentano da un lato una buona opportuna di investimento per le famiglie e dall’altro una spinta verso l’apertura a nuove fonte di finanziamento per le imprese. Uno strumento winwin, in cui l’investitore privato ha rendimenti e forti agevolazioni fiscali, e le Pmi italiane possono contare su una notevole massa di liquidità che può andare a finanziare i loro progetti di crescita e sviluppo».