Corriere di Verona

Parcheggi, la Fiera va a caccia di aree

Partito il conto alla rovescia per il Vinitaly. «Anche tragitti dedicati da Verona Sud»

- Matteo Sorio

La Fiera sta valutando VERONA «siti dismessi, aree private e aree pubbliche», per i parcheggi in vista dei prossimi appuntamen­ti, a partire da Vinitaly, dopo l’inchiesta aperta dalla procura su alcuni «park».

«Stiamo valutando siti dismessi, aree private e aree pubbliche di proprietà ad esempio di enti per aumentare la disponibil­ità di parcheggi per la Fiera. È prematuro dire dove saranno allocati questi parcheggi, se intorno alla Fiera o collegati a essa tramite navette, perché è ancora tutto in corso. Ma è chiaro che la logistica sarà rinforzata. E in questa direzione rema anche l’obiettivo di facilitare la viabilità dal casello di Verona Sud con tragitti dedicati ai visitatori». Aspettando il vicino Vinitaly, pressoché il climax del calendario, la Fiera si muove pensando al pubblico, che all’ultima vetrina internazio­nale sul vino toccò i 128 mila visitatori provenient­i da 142 nazioni, e agli espositori, che in quest’edizione 2018 saranno 4mila e 200. Tutto flusso in arrivo su viale del Lavoro, in aprile, fra un mese e poco più, nel dettaglio da domenica 13 a mercoledì 15. Anche se, poi, la pianificaz­ione si estende chiarament­e a tutte le rassegne che verranno. Parliamo di pianificaz­ione logistica e a parlarne è Claudio Valente, vicepresid­ente di VeronaFier­e, intervenut­o ieri alla presentazi­one di Sport Expo 2018. Il tema, caldo, è quello lì: i parcheggi per le auto dirette al polo fieristico scaligero. Tema che era diventato bollente nel fine settimana dell’ultimo Motor Bike Expo, circa 160 mila visitatori tra il 18 e il 21 gennaio scorso. Quando sulla viabilità intorno alla Fiera pesò inevitabil­mente l’azione di quella magistratu­ra che pochi giorni prima aveva messo sotto inchiesta alcune grandi aree di sosta usate da anni proprio come park d’emergenza per reggere l’afflusso su Viale del Lavoro, ossia l’ex Scalo Merci, l’ex Autogerma, due aree dell’ex Prusst vicino a dove la giunta Zanotto voleva edificare il Polo Finanziari­o e anche l’area accanto al centro commercial­e Adigeo.

Aree rimaste chiuse, da lì in poi. Con disagi tastati con mano, appunto, durante il Motor Bike Expo. Vedi la giornata di sabato 20 gennaio, traffico da bollino nero, già alle 9 di mattina i mille posti del parcheggio P3 esauriti, idem quelli del Multipiano e due oro dopo quelli del Re Teodorico, col Comune a ricorrere alla soluzione alternativ­a del parcheggio allo stadio Bentegodi (navetta gratuita) ma buona parte dei visitatori a riversarsi nelle vie intorno alla Fiera, portando alla conseguent­e pioggia di multe per sosta vietata (il giorno dopo il Comune utilizzò come altra opzione i parcheggi di Verona Mercato, sempre con navetta). Un disagio nato dall’inchiesta su quelle aree che servivano proprio da sfogo per il traffico in entrata. Aree il cui futuro, adesso, è ancora un punto di domanda, proprio per l’esistenza di un’inchiesta al riguardo.

Sottolinea, Valente, che il progetto della Fiera di rafforzare gli spazi per i parcheggi «è un progetto che ci si era prefissi indipenden­temente da quell’inchiesta e che fa parte di quegli investimen­ti da qui al 2020 previsti dal piano industrial­e per rafforzare in generale tutte le rassegne».

Quindi, a prescinder­e dall’orizzonte di quelle aree, la Fiera valuta adesso come e dove implementa­re i parcheggi. Anche perché si prevede che Vinitaly 2018 richiederà «circa 10 mila posti auto» solo intorno al polo fieristico. Un afflusso di primo piano. Un afflusso che fa tornare caldo il tema dei parcheggi.

 ??  ?? Assalto Pienone al parcheggio-silos della Fiera, uno dei pochi garantiti anche per il Vinitaly. Quelli «straordina­ri» sono chiusi per effetto di un’inchiesta della procura
Assalto Pienone al parcheggio-silos della Fiera, uno dei pochi garantiti anche per il Vinitaly. Quelli «straordina­ri» sono chiusi per effetto di un’inchiesta della procura

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