Agsm, appalto Consip «Vale oltre 50 milioni»
Subentra a Gala, la società insolvente accusata da Croce
Agsm Energia si aggiudica una gara Consip, valore stimato (ma da confermare sul campo) di 54 milioni: riguarda la fornitura di energia elettrica alle amministrazioni pubbliche del nord Italia, il cosiddetto lotto numero uno che comprende tutta l’area che va dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia.
Detta così, sembra un colpo importante per la controllata della multiutiliy veronese. Ma in realtà si tratta di un parziale «risarcimento», come spiega lo stesso presidente Michele Croce: «Nel 2017, con la gara Consip relativa a questo lotto, noi avevamo perso la fornitura a favore di Gala». La nuova assegnazione permetterà alle pubbliche amministrazioni del Nord, circa 400 in tutto per un totale di 310 GWh, «l’accesso all’energia a condizioni economiche competitive rispetto a quelle del Servizio di salvaguardia nel caso di un operatore insolvente», come recita una nota della società. Gala è la società di Filippo Tortoriello, presidente degli industriali di Roma, assurta agli onori delle cronache per aver fatto crac lo scorso anno. Quindi Agsm Energia subentra, ma solo per le forniture relative alla gara «d’emergenza» bandita da Consip a settembre 2017. Una storia che non si prolungherà a regime quest’anno, come spiega lo stesso Croce: «Per quanto riguarda il 2018, Consip ha bandito un’altra gara e non siamo noi i vincitori».
Il parziale «risarcimento» si riferisce, quindi, a «un doppio danno», come lo chiama il presidente Agsm. Il primo è l’aver perso l’appalto a favore di Gala, che poi però non ha retto alla prova del mercato. Il secondo, indiretto, riguarda la storia ormai famosa degli «oneri di sistema». Parliamo del principio, fissato dall’Authority dell’energia, secondo cui le bollette non pagate dagli utenti finali vanno parzialmente a carico di quelli che invece le pagano regolarmente. In ballo ci sono 300 milioni circa di finanziamenti statali alle fonti rinnovabili, alla rete e ad altre voci (appunto «di sistema») che da anni sono silenziosamente infilati nel conto di famiglie e imprese. La scorsa settimana Croce aveva sollevato il problema con una lettera-appello al governo e ai partiti con la quale invitava «tutte le altre multiutiliy a dissociarsi» dalla socializzazione degli oneri e a trovare sistemi per colpire «quei
trader spericolati di energia che lanciano sul mercato offerte al massimo ribasso» e poi lasciano i buchi. Della lettera di Croce si sono interessati i media nazionali (e infatti oggi sarà ospite di Mi Manda Rai3).