Corriere di Verona

Giallo di Cison, il killer in casa con l’obiettivo di uccidere Loris

L’autopsia rivela che l’assassino ha infierito sull’uomo

- Milvana Citter

Rilevato materiale organico sotto le unghie delle vittime: si cerca il dna del killer

CISON DI VALMARINO (TREVISO) Chi ha ucciso Loris e Annamaria Nicolasi lo ha fatto con «Determinaz­ione, molta forza e tanta cattiveria». Ne è convinto il medico legale Alberto Furlanetto che ha effettuato ieri pomeriggio l’autopsia sui corpi del 72enne e della moglie 69enne.

Il primo responso che emerge dall’esame autoptico è che non si è trattato di una rapina degenerata in omicidio. Chi ha ucciso, non è un ladro sorpreso a rubare, che colpisce solo per guadagnars­i una via di fuga. Ma qualcuno che voleva uccidere.

Un delitto efferato, quello che si è consumato, giovedì mattina, nella villetta di via Rolle a Cison di Valmarino. Non si sa chi, tra i due coniugi, è stato aggredito per primo. Ma il killer è probabilme­nte arrivato già armato di un coltello capace di fare scempio del corpo di Loris Nicolasi, sul quale ha infierito con violenza brutale, riservando invece alla moglie Annamaria solo pochi fendenti. Per uccidere ma non martoriare. Quello letale l’ha raggiunta all’addome, le ha perforato gli organi interni, provocando un’emorragia che in pochi minuti l’ha uccisa. Per Loris la fine è stata invece molto più violenta. Sul suo corpo l’assassino ha sferrato almeno una decina di coltellate: ferite da lama e da punta, sul torace e sul volto dell’uomo ma anche alla schiena. Il colpo letale lo ha raggiunto sul lato sinistro del collo, alla vena giugulare e ha provocato un’emorragia massiva, causa della morte del 72enne. Una coltellata che lo ha fatto cadere e rotolare lungo la scarpata, per circa 6 metri che gli ha provocato varie contusioni. Ma per lui non era ancora finita. Il suo corpo è stato letteralme­nte squarciato da un colpo che gli ha squarciato l’addome. Un fendente che potrebbe essere stato inferto mentre il pensionato era già a terra, agonizzant­e, ai piedi della scarpata. E che denoterebb­ero che l’assassino ha voluto infierire su di lui.

Loris e Annamaria hanno provato a difendersi. Come raccontano le ferite che hanno su mani e braccia. E per questo il medico legale, già nel corso dell’ispezione cadaverica esterna di venerdì, ha effettuato prelievi di materiale da sotto le unghie delle mani delle vittime. Campioni che sono stati affidati ai Ris di Parma per la ricerca di materiale genetico estraneo. Gli stessi Ris che sabato e domenica hanno repertato impronte digitali e tracce biologiche nella villetta, ora mandate in laboratori­o per gli esami.

La fine dei coniugi Nicolasi, soprattutt­o di Loris, sembra quasi un’esecuzione. Ma da parte di chi? Probabilme­nte di un uomo. Perché per provocare quel tipo di ferite ci vuole molta forza. Anche se gli inquirenti non escludono possa essere stata anche una donna. Così come al momento non è possibile escludere siano due gli assassini che hanno agito in via Marzolle. Serviranno ulteriori esami per chiarirlo.

Intanto continuano le indagini dei carabinier­i del nucleo investigat­ivo di Treviso che nelle prossime ore potrebbero sentire il figlio della coppia, Eddy, rientrato dalla Germania.

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