Vaccini, scatta la «moratoria» Niente sanzioni fino a fine aprile
Mossa anti-furbi, saranno le Usl a informare direttamente scuole o Comune
Un mese e venti giorni in più per «mettersi in regola» con le vaccinazioni obbligatorie, avvicinandosi di molto alla fine dell’anno scolastico, ai primi di giugno. Di fatto, fino al 30 aprile non verranno presi provvedimenti: niente multe e niente esclusion dalle materne e dagli asili nido.
Suona quasi come un contrordine: un mese e venti giorni in più per «mettersi in regola» con le vaccinazioni obbligatorie, avvicinandosi di molto alla fine dell’anno scolastico, ai primi di giugno. Di fatto, fino al 30 aprile non verranno presi provvedimenti: niente multe per le famiglie che non hanno ancora provveduto, niente esclusioni per gli iscritti alle scuole non dell’obbligo, si legga le materne e gli asili nido.
Una novità, però, che ne cela un’altra, forse più significativa. Non saranno più i genitori a dover provare l’avvenuta vaccinazione. Ieri, la Regione Veneto, infatti, ha dato il via libera al «travaso dei dati», dall’Usl alle scuole, e al Comune, nel caso delle scuole d’infanzia gestite dal municipio. Un onere in meno per le famiglie, dunque, ma anche un processo che consente controlli più certi e tempi rapidi. E che dà meno chances ai «furbetti».
Il tutto è nascosto nelle pieghe di una circolare ministeriale (ovviamente del dicastero della Salute) che permette alle regioni con un’anagrafe vaccinale digitalizzata (tra cui c’è il Veneto) di procedere, una volta arrivato il via libera del Garante della Privacy. Un nulla osta che, per l’appunto, è giunto nelle scorse ore. Insomma, non c’è più il termine del dieci marzo da rispettare, sarà tutto automatico. Per la provincia di Verona sarà competente l’Usl Scaligera. Che avrà un termine ben preciso: il 20 marzo, dieci giorni in più rispetto al quello originale.
Le scuole riceveranno per ogni iscritto un responso, che potrà essere il seguente: «non in regola» (per i bambini le cui famiglie non hanno adempiuto agli obblighi vaccinali o che non ricadono nelle condizioni di esonero, omissione, o differimento) oppure «non trovato», nel caso le famiglie non abbiano nemmeno richiesto l’appuntamento in Usl. Ci saranno, quindi, tempi tecnici per le scuole, che dovranno inviare le lettere alle famiglie che risultano inadempienti. Un freno ai tentativi di frode? Anche. A interpretarlo in questo modo ci sono anche gli uffici di palazzo Barbieri. «Con i dati che arrivano direttamente dalle Usl - spiega la dirigente del settore Istruzione, Anna Pasqualin - abbiamo una fonte unica e certa. Non si potrà giocare, ad esempio dichiarando un esonero che non c’è». E sarà anche più difficile mettere in atto la strategia del prendere appuntamento, non presentarsi e in seguito dare la colpa alle liste d’attesa nei distretti sanitari. Un comportamento che è stato denunciato anche dall’assessore ai Servizi sociali Stefano Bertacco nei giorni scorsi.
Quanto al Comune, l’ente conta di accorciare i tempi e di comunicare già entro il 20 marzo le situazioni «irregolari alle famiglie». Che, se continueranno a rimanere inadempienti, saranno sottoposte al provvedimento di «sospensione della frequenza». Significa, come paventato più volte, che i loro figli, non verranno più accettati nelle classi delle materne e dei nidi.