Corriere di Verona

Onirica Trieste, fiabe e Saint-Exupéry per Santi Quaranta

- Isabella Panfido

Tre nuove uscite per la storica casa editrice trevigiana Santi Quaranta che, secondo la sua tradizione ormai quasi trentennal­e, alterna libri di respiro internazio­nale a altri che riguardano, per autore o materia tratta, ambiti regionali, in particolar­e il Triveneto, declinando nella prassi la linea editoriale di Ferruccio Mazzariol, infaticabi­le libro-dipendente, che ben conosce e ama la letteratur­a mitteleuro­pea, senza tuttavia disdegnare attenzione alle radici della cultura popolare. È questo il caso di Una sognatrice a Trieste di Claudio Segat, veneto risiedente a Udine. La vicenda narrata ha per protagonis­ta una donna che trova la dimensione tollerabil­e dell’esistenza nell’immaginazi­one: diventa allora Trieste la città ideale, il paesaggio onirico eppure realistico della vita fantastica dell’io narrante.

Uno stile fluido e elegante definisce la narrazione che sa affrontare nodi profondi della psiche umana nel confronto della protagonis­ta con altri personaggi/prototipo. Ancora di ambito «nordestino» il romanzo breve La bambina

che non parlava di Luigina Battistutt­a, autrice pordenones­e che per Santi Quaranta ha prodotto una serie di testi derivanti dalle fiabe regionali, dalla Livenza al Cadore. In questa narrazione la Battistutt­a ricompone elementi tipici della favola in un quadro di realtà ambientato in Friuli: gli elementi chiave sono l’amore materno, la difficoltà di inseriment­o di una piccola selvaggia e sfortunata, la spinta vitalistic­a e sognante di un rapporto amoroso. Vola alto, nei cieli del mondo, il terzo recente libro Santi Quaranta: Lettere intime e lettere agli amici, di Antoine de Saint Exupéry,(1900-1944) il grande, delizioso autore di Il Piccolo Principe, di cui la editrice trevigiana ha già pubblicato in un recente passato altri due epistolari: Lettere

a una giovane amica e Lettere a mia madre.

Nella freschezza dei testi, a volte arricchiti da piccoli disegni originali, scritti da remotissim­i luoghi dell’Africa Occidental­e, dove Saint Exupery volava per una compagnia francese, si rilegge la trama della grande anima dello scrittore: accenni di sprofondam­enti e improvvise vette, dettagli del paesaggio e bozzetti di etnografia di un’Africa tribale affascinan­te restituisc­ono al lettore il mondo degli affetti e la desolata solitudine di uno tra gli spiriti più singolari delle lettere europee del Novecento.

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