L’ «Incroci di Civiltà», voci dal mondo con McEwan
Lo scrittore inglese inaugurerà il 4 aprile il Festival di letteratura organizzato da Ca’ Foscari. Focus sull’Africa con il nigeriano Wole Soyinka, premio Nobel. Incontro con Affinati nel carcere femminile
immaginazione e la verità narrata con descrizioni meticolose, stile limpido, strutture perfette, storie metafora della società contemporanea. Sarà lo scrittore inglese Ian McEwan - autore di bestseller come Espiazione, Amsterdam e il recente Nel guscio - ad aprire «Incroci di Civiltà», il Festival Internazionale di Letteratura a Venezia ideato e organizzato dall’Università Ca’ Foscari Venezia in collaborazione con Fondazione di Venezia e Comune di Venezia e inserito nel programma «le Città in Festa», con la partnership di The BAUERs Venezia, Fondazione Musei Civici Venezia e Marsilio. Dal 4 al 7 aprile, la manifestazione diffusa, che da 11 anni porta in laguna le voci più interessanti del momento nei luoghi della cultura cittadina, vedrà approdare 25 autori da 22 Paesi. La kermesse diretta da Pia Masiero «proporrà marca Masiero - un mix di big e nomi meno noti, contaminazioni di culture e linguaggi».
Riassume tutto questo il nigeriano Wole Soyinka, Premio Nobel per la letteratura 1986 nonché il maggiore drammaturgo africano contemporaneo. Soyinka - a cui è riservata la chiusura della rassegna il 7 aprile alle 18 all’Auditorium Santa Margherita, nel corso della quale verrà conferito alla famiglia Nonino la menzione speciale «Imprese per la Cultura» Bauer-Ca’ Foscari - sarà la punta di diamante di un focus che il festival dedica agli autori africani, con protagonisti anche i due kenyani Ngugi wa Thiong’o (ospite residenziale del progetto «Waterlines») e Abdilatif Abdalla (5 aprile alle 18, 6 aprile 11.30, Auditorium), nell’anno in cui Ca’ Foscari festeggia i 150 anni. Ecco alcuni appuntamenti. L’inaugurazione, il 4 aprile alle 17 al Teatro Carlo Goldoni, vedrà la consegna del «Premio Bauer-Ca’ Foscari» a McEwan, in dialogo con Susanna Basso, la «voce» italiana dello scrittore. Il 5 aprile prevede all’Auditorium alle 10 il giapponese Furukawa Hideo; alle 14, nell’80° anniversario delle leggi razziali, la presentazione dell’antologia «1938: storia, narrazione, memoria» (La Giuntina), a cura di Simon Levis Sullam; alle 16 il Premio Campiello 2017 Donatella Di Pietrantonio con l’australiana originaria dello Sri Lanka Michelle de Kretser.
Alla sera al Teatrino di Palazzo Grassi la francese Yasmina Reza. La giornata del 6 (Auditorium) è in gran parte riservata a «Incroci di poesia contemporanea» dalla Russia, Gran Bretagna, Marocco, Nicaragua, Cile, Turchia, Norvegia e Svezia. La traduzione italiana di una scelta di poesie del marocchino Mohamed Moksidi segna il debutto della collana «Incroci di civiltà» edita da Cafoscarina, insieme alla traduzione di due racconti dell’autrice turco/tedesca Emine Sevgi Özdamar. Alle 16 un momento speciale: il festival entra nel Carcere femminile della Giudecca col finalista dei Premi Strega e Campiello Eraldo Affinati (che la sera alle 21 sarà al Fondaco dei Tedeschi con lo scrittore di origini malesi Tash Aw); alle 18 la fotografia con Boris Mikhailov alla Casa dei Tre Oci. La giornata conclusiva si apre alla Querini Stampalia alle 10 col greco Thanasis Valtinòs. Attesissimo l’appuntamento alle 16 al Teatro Goldoni con Toni Servillo, che sarà in scena sul palco veneziano dal 6 al 15 aprile con «Elvira». Ormai da consuetudine, la rassegna sarà preceduta da «Verso Incroci», dal 12 al 28 marzo, con tre incontri con gli autori (Christopher Bollen, Atiq Rahimi e il Premio Pulitzer 2011 Jennifer Egan) e due approfondimenti.
Gli eventi sono a ingresso libero, prenotazione obbligatoria sul sito web incrocidicivilta.org a partire dal 22 marzo alle 12. Per l’incontro con Servillo non serve prenotazione; per quello nel penitenziario modalità diverse (info sul sito).