Cacciapaglia: piano ed elettronica nel live al Camploy
Il compositore e solista sarà al Camploy il 19 marzo con il suo «Celebration Tour» per l’album registrato con la Royal Philharmonic Orchestra. «La bellezza della musica? Non dà indicazioni, è una scintilla che richiede di essere nutrita»
Il «Celebration Tour» del compositore e pianista Roberto Cacciapaglia ha appena attraversato la Russia e ha iniziato la tranche italiana di concerti che lo vedrà, in unica data regionale, il 19 marzo al teatro Camploy (ore 21, info www.eventiverona.it). Che cosa sarà celebrato nel concerto di Verona?
«È la celebrazione di “Quarto tempo”, album registrato 10 anni fa con la Royal Philharmonic Orchestra. Così ho deciso di ritornare agli Abbey Road Studios di Londra per realizzare una versione “microcosmica” pianistica dei brani. Ora l’opera è completa».
Con l’album in piano solo ha voluto restituire l’essenza dei brani o la loro origine?
«Il pianoforte è il mio specchio; è lo strumento con cui compongo. Il suono del piano è stato registrato con 18 microfoni, senza utilizzare nessuna manipolazione, alla ricerca della purezza del suono. Ho voluto restituire il senso più intimo delle composizione».
Sul palco del Camploy sarà affiancato da Gianpiero Dionigi alle postazioni elettroniche e dal violoncellista Enrico Guerzoni, questa formazione che cosa offrirà in più alla sua musica? «Dal vivo è un’altra cosa. Il lavoro di questo tour consiste nell’utilizzare una tecnologia che non produce suoni elettronici, ma generati dal pianoforte. Utilizziamo dei software che hanno la proprietà di portare alla luce dei suoni non udibili altrimenti all’orecchio umano. Quei suoni che Pitagora definiva essenza dell’universo. Le vibrazioni sono strade energetiche che ci permettono di comunicare e raggiungono l’ascoltatore ad un livello più profondo».
La qualità del suono per la sua musica ha una valenza importante. Le dà fastidio che un album così ben registrato possa essere sentito con mezzi di fruizione di
scarsa «Il mio qualità? esordio “Sonanze” nel quadrifonico 1974 è stato pubblicato il primo Lp in Italia. sulla Dal spazializzazione vivo lavoriamo molto del suono, su una fruizione profonda. L’ascoltatore medio usa Spotify, e vive la musica in maniera spesso superficiale. Ma d’altronde un musicista deve rapportarsi e integrarsi al mondo. Per me la musica deve essere ascoltata dal vivo, tutti gli altri mezzi sono ascolti virtuali».
Negli ultimi anni la musica pianistica, ha trovato un proprio spazio anche nelle classifiche pop. Come si spiega questo cambiamento? «La bellezza della musica è che non dà indicazioni: è una scintilla che richiede di essere È nutrita. Quando ero ragazzo si suonava assieme in una band sognando di essere i Rolling Stones. Oggi è cambiato, sono tanti i giovani che hanno un approccio differente, studiano il pianoforte e compongono musica in solitudine. È questo che ha permesso alla musica strumentale e pianistica di arrivare in prima fila, siamo i cantautori di canzoni senza parole».
Ha collaborato per una canzone dei più importanti rapper statunitense T-Pain. Come è successo? «T-Pain ha realizzato “Second Chance (don’t back down) sul mio pezzo “Celestia”. L’avrà conosciuto grazie alla musica sul web, è questa la bellezza dell’oggi. Credo che lo stesso discorso valga per Stella McCartney che ha scelto una mia canzone per la campagna della nuova collezione. Mi fa un enorme piacere ma mi domando perché non l’abbia chiesta al padre!». E ride.