Corriere di Verona

«Elton John è un genio un onore averlo in Arena»

Dopo l’attacco di Grigolini, il manager Mazzi difende il live di Elton John

- (d.o.)

Bendinelli No a caccia alle streghe, va giudicato per la musica che fa

Il Pd All’Arena serve un’offerta di qualità, non giudizi morali

«Elton John ha deciso di tenere nel 2019, il 29 e 30 maggio, l’ultimo concerto all’Arena di Verona, a coronament­o di una carriera artistica leggendari­a. Parlare di Elton John significa parlare di uno dei più grandi artisti e compositor­i della storia della musica di tutto il mondo, un vero e proprio genio». A mettere una pietra sopra la polemica su Elton John in Arena è Gian Marco Mazzi, amministra­tore unico di Arena Extra. Contro il cantante, padre di due bambini (attraverso la gestazione per altri) aveva puntato il dito il leader cittadino de «Il Popolo della Famiglia», Filippo Grigolini, annunciand­o (o meglio ipotizzand­o, data la distanza temporale) iniziative di protesta. Da parte di Grigolini c’è stato anche l’invito a una battaglia culturale: dire no alla presenza di un’artista in Arena che «per quanto bravo ha la colpa di aver comprato un bambino». Un modo, precisa oggi Grigolini, per «rilanciare il dibattito sull’utero in affitto, che non ha nulla a che vedere con le scelte personali e sessuali dell’artista. Il punto centrale è lo sfruttamen­to di un utero femminile, ancora reato in Italia, che l’artista ha compiuto per il proprio egoismo a danno di un bambino che non avrà mai la sua mamma. Non perché sia morta o scomparsa ma perché lui è stato venduto al parto».

Mazzi, nella sua replica punta tutto sul merito artistico: «Elton John ha composto più di 700 canzoni, venduto oltre 400 milioni di dischi. Insignito dalla regina Elisabetta d’Inghilterr­a del titolo di Cavaliere per servigi resi alla musica, alla cultura e alla beneficenz­a, la sua Aids Foundation ha raccolto oltre 150 milioni di dollari per programmi di lotta contro la malattia in 55 Paesi del Mondo, dal 1997 membro onorario della Royal Academy of Music di Londra. Devo aggiungere altro?».

Per Laura Pesce, da novembre presidente di Arcigay Verona «Elton John non ha fatto nulla che sia vietato dalla legge. Inoltre non ha senso opporsi a quello che è uno spettacolo e non è un evento politico. L’autore di “Rocket Man” viene per in Arena per cantare, non per fare un pride».

Reazioni anche dal mondo della politica: da destra a sinistra non mancano le prese di distanza. A partire da Davide Bendinelli (Forza Italia): «Elton va giudicato solo sul piano artistico. Il resto è una sorta di caccia alle streghe che ricorda l’inquisizio­ne». Seguito dal radicale Giorgio Pasetto: «Verona si trova in Italia, uno Stato laico. Con queste uscite ci stiamo rendendo ridicoli agli occhi del mondo». Infine Federico Benini ed Elisa La Paglia: «L’Arena ha bisogno di qualità. Non tocca a noi nemmeno stabilire se Elton John sia un bravo padre. Se quello proposto dagli esponenti del Popolo della Famiglia fosse il metro di giudizio per compilare il cartellone areniano produrremm­o un grave danno alla città e non solo - affermano -. Compito della politica è permettere agli individui di esprimere le proprie potenziali­tà nel rispetto dell’altro, non di recintarle in gabbie ideologich­e».

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