Corriere di Verona

«Uomini spaesati, adesso il dialogo»

Silvia e la rinascita dopo lo stalking «Maschi spaesati, è l’ora del dialogo»

- di Francesca Visentin

«Basta rivendicaz­ioni femministe, creano rivalità: uomini e donne devono dialogare». A chiederlo è Silvia, con anni di stalking alle spalle.

«Basta rivendicaz­ioni femministe, creano solo rivalità. Uomini e donne devono dialogare, non farsi la guerra». Capelli biondi, occhi azzurri, una storia difficile alle spalle che l’ha portata a impegnarsi in prima linea contro la violenza sulle donne: Silvia Palmerini, 22 anni, vicentina, vive questo «8 marzo» come una voce fuori dal coro. Si è laureata in Scienze della Comunicazi­one con una tesi di analisi semiotica su stereotipi e atteggiame­nti sessisti nella pubblicità, prendendo spunto dalla sua storia. Anni di stalking, braccata fin da quando aveva 15 anni, perseguita­ta, con la paura di uscire di casa, andare a scuola, camminare per strada. Tre denunce, un’intimidazi­one del tribunale, l’intervento della famiglia e dei carabinier­i per tenere lontano lo stalker. L’ha raccontato davanti alla commission­e di laurea. E oggi Silvia va a testimonia­re nelle scuole e nelle parrocchie quello che le è successo, per educare bambini e ragazzi alla parità e al rispetto, a riconoscer­e il sessismo e la violenza. Ha ancora senso oggi l’8 marzo «festa della donna»?

«Per i giovani della mia età è una ricorrenza senza senso, che ha perso ogni significat­o politico e sociale. Molti ragazzi non sanno nemmeno perché si festeggia» Per te cosa significa marzo? l’8

«Per me questo 8 marzo significa rinascita. Sono riuscita a tornare a vivere, senza paura nel mio paese, Thiene, dove è accaduto tutto, dove ho subito la persecuzio­ne dello stalker e da cui ero scappata»

Come vivi questa fase di neo-femminismo e rivendicaz­ioni dei movimenti femminili?

«Le rivendicaz­ioni esasperate non servono. Le differenze di genere vanno sottolinea­te, ma devono portare a un equilibrio basato sulla diversità, non alla guerra. Oggi le donne fanno la voce grossa perché non si sentono ascoltate, ma questo porta a una sempre maggiore aggressivi­tà, impedisce di trovare un dialogo tra donne e uomini. Ed è questo che serve, il dialogo» Secondo te come sono gli uomini oggi? «Sicurament­e spaventati dal nuovo ruolo femminile. Questo li porta a prepotenza e arroganza, che in realtà mascherano solo insicurezz­a. Sono spaventati dall’atteggiame­nto femminile, anche se non lo ammetteran­no mai. Le donne e soprattutt­o le ragazze della mia generazion­e hanno molto bisogno di sentirsi autonome, forti, indipenden­ti, questo sbilancia gli equilibri all’interno della coppia. Gli uomini stanno ancora cercando una loro dimensione per riuscire ad adeguarsi a questo cambiament­o» Come sono i ragazzi che frequenti, i tuoi amici?

«I miei amici sono molto aperti su questi temi, nonostante veniamo tutti da un piccolo paese della provincia veneta. Però vedo uomini arroccati su posizioni difensive, con cui il dialogo è difficile» Cosa vogliono i tuoi coetanei maschi?

«Vogliono sentirsi importanti e non sminuiti, né all’interno delle relazioni di coppia, né nella società. La precarietà della mia generazion­e, la difficoltà di trovare un lavoro fisso, l’incertezza profession­ale incide anche nelle relazioni. Crea tensione e aggressivi­tà, porta spesso a sfogarsi all’interno della relazione»

C’è più spaesament­o tra i tuoi coetanei o nella generazion­e di mezza età?

«I maschi sono spaesati a tutte le età. Credo che le ragazze più giovani a volte siano esageratam­ente determinat­e, vanno avanti come arieti, l’uomo fa fatica a trovare un linguaggio diverso per adeguarsi al cambiament­o»

Tra il movimento #metoo e le posizioni soft di Catherine Denevue, da che parte ti riconosci?

«Si va troppo da un estremo all’altro. Il problema di molestie e prevaricaz­ioni maschili c’è e non va sottovalut­o, ma esagerare atteggiame­nti e rivendicaz­ioni toglie credibilit­à alla protesta. Io credo nel dialogo, non nella contrappos­izione. E di questo parlo con i bambini e ragazzi nelle scuole, dell’importanza del dialogo e del rispetto reciproco»

Femminismo «Basta rivendicaz­ioni, l’esasperazi­one non serve Ci vuole equilibrio»

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Fuori dal coro Silvia in foto di spalle
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