Corriere di Verona

Botte ad autista Atv, l’ira del sindacato

Aggredito dal branco a Bovolone. «Ora basta, servono subito misure protettive»

- E.P.

Insultato e preso a calci e pugni da una baby gang di bulletti che volevano viaggiare sul pullman diretto a Legnago senza pagare il biglietto. Lui è un conducente Atv di 52 anni con oltre vent’anni di esperienza e saranno ora le indagini dei carabinier­i di Bovolone a dover cercare di identifica­re i teppisti, ma intanto esplode la polemica. Con i sindacati pronti a puntare il dito contro l’azienda di lungadige Galtarossa accusandol­a di aver lasciato soli gli autisti.

Il volto coperto di lividi e il naso che fa ancora male. Non basterà l’eventuale operazione al setto nasale a fargli dimenticar­e quel che ha passato lunedì sera, alla fermata dell’autobus di via Garibaldi a Bovolone. Prima insultato poi preso a calci e pugni da una baby gang di bulletti che volevano viaggiare sul pullman diretto a Legnago senza pagare il biglietto.

Lui, conducente Atv di 52 anni con oltre vent’anni di esperienza, ha prima cercato di convincerl­i a parole e poi li ha fatti scendere alla fermata, seguendoli in strada per sincerarsi che non danneggias­sero il mezzo. Ma a quel punto il «branco» lo ha iniziato a pestare prima di dileguarsi a piedi. Saranno ora le indagini dei carabinier­i di Bovolone a dover cercare di identifica­re i teppisti, ma intanto esplode la polemica. Con i sindacati pronti a puntare il dito contro l’azienda di lungadige Galtarossa accusandol­a di aver lasciato soli gli autisti. «È da tempo che denunciamo il fenomeno, anche a livello nazionale - spiega il segretario della Filt Cgil, Mario Lumastro -. A Verona ci sono stati incontri con i vertici aziendali in prefettura. L’ultimo a settembre e i sindacati avevano lanciato alcune proposte tra le quali la costituzio­ne di una commission­e tra forze dell’ordine, Comune di Verona, sindacato e azienda per monitorare costanteme­nte le aggression­i; l’istituzion­e di una pattuglia aziendale di pronto intervento e l’aumento del personale addetto alle verifiche del titolo di viaggio su tutta la rete di trasporto. Ad oggi ci risulta che non sia stato fatto nulla». E prosegue: «Riduzione degli episodi violenti? Spiace segnalare che molti colleghi non denunciano più perché hanno constatato che le azioni volte a tutelarli sono praticamen­te nulle».

Il presidente Massimo Bettarello, condannand­o fermamente l’episodio, traccia un ritratto differente della situazione: «Abbiamo aumentato il numero delle guardie giurate sui mezzi, ma è chiaro che non possiamo averne una su ogni autobus. E assicuro che il dialogo con municipale, carabinier­i e polizia è costante».

Il direttore Stefano Zaninelli ricorda che i casi di aggression­e non superano i tre episodi all’anno e auspica rapidi sviluppi nelle indagini dell’episodio di Bovolone: «Si tratta di un gruppo già noto. Qualche settimana fa aveva già creato problemi».

Il sindacato Ugl, con il segretario Alfio Pennisi, condanna l’accordo firmato mesi fa in base al quale i conducenti sono chiamati a controllar­e i passeggeri: «Siamo stati l’unica sigla a non firmare e avevamo avvisato anche lo Spisal ravvisando i pericoli di tale attività. Alla fine la scelta si ripercuote sulle spalle degli autisti e sulla loro incolumità». Mentre Forza Nuova annuncia di voler «presidiare» la linea incriminat­a per garantire la sicurezza di passeggeri e autisti, l’azienda è pronta a costituirs­i parte civile contro gli aggressori. «E li denuncerem­o anche per interruzio­ne di pubblico servizio» promette Bettarello.

Le sigle dei lavoratori Da tempo chiediamo azioni. Occorrono pattuglie aziendali di pronto intervento Bettarello e Zaninelli Il numero di guardie giurate sui mezzi è stato aumentato. Dialoghiam­o con polizia e carabinier­i

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