Corriere di Verona

Truffe online è allarme Venti denunce

Doppia operazione dei carabinier­i. Vademecum anti raggiri

- Enrico Presazzi

Truffe online: i carabinier­i della compagnia di Peschiera, partendo dalle decine di denunce ricevute negli ultimi giorni, hanno smantellat­o due organizzaz­ioni criminali specializz­ate.

Tra loro c’è anche chi ha catechizza­to l’anziano padre: «Non aprire mai agli sconosciut­i». Ma nell’epoca delle truffe online, non sono solamente i «nonni» a essere a rischio. Lo dimostrano le recenti operazioni messe a segno dai carabinier­i della compagnia di Peschiera che, partendo dalle decine di denunce ricevute negli ultimi giorni, hanno smantellat­o due organizzaz­ioni criminali specializz­ate in questo genere di reati. «Il fenomeno è in dilagante espansione - spiega il comandante della compagnia, maggiore Francesco Milardi -. Sul sito dell’Arma (www.carabinier­i.it) è pubblicato un vademecum per evitare raggiri; raccomandi­amo massima attenzione agli annunci online e alle offerte a prezzi stracciati».

Anche dietro a uno sconto di soli 40 euro, può nasconders­i un inganno, come ha spiegato il vicecomand­ante della stazione di Peschiera, maresciall­o Davide Corrada che ha denunciato 5 stranieri residenti in Campania con l’accusa di associazio­ne a delinquere finalizzat­a alla truffa. In caserma nei giorni scorsi si è presentato un uomo raccontand­o di essere stato raggirato da un annuncio comparso sulla sua bacheca Facebook di uno smartwatch di ultima generazion­e. «Il link rimandava a un sito “fotocopia” di quello originale della marca del prodotto e al momento di completare l’acquisto all’uomo è comparso un Iban - ha ricordato il maresciall­o -. Subito dopo, si è materializ­zato un avviso con un nuovo Iban dove versare il denaro». In realtà, il primo conto era già stato bloccato dopo una denuncia di un’altra vittima e i truffatori avevano rimediato all’istante con un nuovo conto per il versamento. Conti intestati per la maggior parte a prestanome compiacent­i. Ma grazie all’analisi dei flussi di denaro, si è risaliti alle identità dei componenti della banda.

A Lazise, invece, è stato un residente rimasto letteralme­nte «a piedi» a far scattare l’indagine che ha portato alla denuncia di 15 persone residenti in Campania. L’uomo aveva acquistato un biglietto per il treno Italo su un sito, ma al momento di partire, si era sentito dire che il biglietto non era valido. Il ticket infatti compariva nell’estratto conto di una vittima dell’associazio­ne napoletana: grazie a una mail di phishing, il gruppo aveva carpito tutti i dati dell’utente e aveva clonato la sua carta di credito. Con la tessera clonata i malviventi avevano poi acquistato biglietti in blocco, da rivendere online su siti specializz­ati. E per farsi pagare dai viaggiator­i, fornivano gli estremi di carte prepagate intestate a prestanome spesso stranieri. A smascherar­li, un numero di telefono lasciato a un cliente. Da lì i militari del luogotenen­te Gian Luca Battaglia sono risaliti ai componenti del sodalizio e sono scattate le denunce. E a Peschiera, martedì, i militari sono riusciti a bloccare l’acquisto di un lingotto d’oro da un chilo per 3.700 euro effettuato da qualcuno riuscito a clonare la carta di credito di un imprendito­re locale.

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