Coin, quattro anni ai manager per acquisire la maggioranza
Opzione in Centenary per comprare fino al 50% delle quote degli altri soci
Coin, quattro anni di tempo ai manager per prendere la maggioranza della società. Se l’acquisto della catena veneta dei grandi magazzini, passata per una cifra vicina ai 70 milioni di euro dal fondo Bc Partners alla cordata riunita in Centenary da Stefano Beraldo - il manager alla guida della catena Ovs che resta a Bc e che partecipa al progetto anche come socio finanziario di minoranza - doveva essere un riacquisto guidato dai manager, nell’ambito di una operazione di rilancio di lungo termine che riporta in Italia la proprietà, una conferma in più sullo schema arriva ora dai dettagli dell’operazione che emergono via via una settimana dopo l’acquisizione. La possibilità dei manager di salire in maggioranza nel veicolo che detiene il 100% di Coin, 400 milioni di ricavi nel 2017 con un Ebitda di 12-13 milioni, è uno degli elementi centrali intorno a cui ruota il nuovo statuto di Centenary approvato nell’assemblea straordinaria dei soci del 14 febbraio, che ha avviato l’ingresso dei nuovi soci e la ricapitalizzazione in vista dell’acquisizione del 1. marzo.
In quell’assemblea, la Centenary costituita a fine dicembre da Alessandro Faccio e Ugo Turi, direttori finanziario e risorse umane di Coin, attraverso il veicolo Team&Co acquisisce il suo attuale assetto. L’aumento di capitale che si mette in moto (che si affianca ad un prestito di Intesa Sanpaolo di 25 milioni e alla possibilità per Centenary di disporre in Coin di riserve per 23 milioni di euro) è di 18 milioni di euro, diviso in cinque tranche. La prima la eseguono i manager, iniettando 3,1 milioni (1,45 milioni nominali e 1,65 di sovrapprezzo) con cui sottoscrivono 1,45 dei 5,95 milioni di azioni emesse con l’operazione; aggiunte alle 50 mila iniziali, equivalgono ad una quota del 25%.
La Team&Co, titolare prima del 100% di Centenary, si restringe diventando veicolo dei manager, con partecipazioni dirette di 12 dirigenti (le quote maggiori sono di Faccio con il 19%, di Turi e del direttore commerciale Alessandro Massa, con l’11,4% ciascuno) e di altri 12 direttori di negozio, riuniti nella Store&co, con una quota del 3,8%. Il 30% del veicolo è detenuto poi dalla srl Nico, costituita dalla fiduciaria Crossfid di Milano, mentre il rimanente 2,4% e della Liseco, intestata alla fiduciaria Pannorica di Venezia.
Le altre tranche dell’aumento di capitale vengono sottoscritte per 3 milioni dall’imprenditore dei prodotti per la casa Enzo De Gasperi, pari ad una quota del 15%, e per 4 milioni, e una quota del 20% a testa, dalla Red Navy, che fa capo all’imprenditore trevigiano Giorgio Rossi, attivo nell’immobiliare con il gruppo Rossi Scarpa Gregorj (dopo un passato nella moda con le griffe Norton & Wilson e Ritz Saddler); al veicolo che fa capo agli imprenditori toscani della moda Alessandro Bastagli e Jonathan Kafri, e a quello della famiglia svizzera Spadone, eredi della Sandoz e soci della Novartis, e fuori dalla farmaceutica soci di minoranza storici della svizzera Vögele, la catena di negozi di abbigliamento che aveva scelto proprio Ovs per il rilancio.
In un governo societario di Centenary previsto in modo paritario in un cda a cinque membri, uno ciascuno per i cinque blocchi di soci, presidenza riservata al fronte Bastagli-Kafri e materie riservate in cui è previsto un voto favorevole di 4 consiglieri su cinque, l’aspetto rilevante, oltre ad un periodo di blocco alla vendita delle azioni per tre anni, risulta essere l’opzione
call concessa ai manager. In sostanza per quattro anni alla Team&Co dei dirigenti è concesso un diritto d’opzione che permetterà di acquistare il 50% della partecipazione detenuta dagli altri quattro blocchi di soci. Sul tavolo c’è quindi una possibile quota fino al 37,5%, che proietterebbe i manager al 62,5%. Lo statuto fissa sin d’ora il valore della compravendita, ad un valore di tre volte l’investimento complessivo nel capitale dei soci, tolti i dividendi lordi, in proporzione alla quota richiesta, o eventuali riserve ricevute.