Corriere di Verona

Brunetta punge Donazzan Lei: «Vicenza massacrata, serve un’autocritic­a di FI»

- Martina Zambon

Nuove sedi, la lunga lista dei coordinato­ri comunali da compilare e un coro unitario di apprezzame­nto per il «ristruttur­atore» bresciano, il commissari­o Adriano Paroli. Ma l’apparentem­ente idilliaco direttivo regionale di ieri mattina a Padova ha segnato anche una prima resa dei conti interna per Forza Italia. Casus

belli (di nuovo) l’assessore regionale al Lavoro, la vicentina Elena Donazzan. Per altro assente (giustifica­ta). Pare che il vulcanico Renato Brunetta, nel corso dell’analisi del voto abbia distillato un quantitati­vo di veleno non proprio omeopatico: «Eh, insomma, a Vicenza si è registrata la nostra percentual­e più bassa, eppure è il collegio di un assessore regionale...». Allusione a un possibile «remare contro» della Donazzan dopo l’esclusione dalla partita delle Politiche. Lo scontro (non dichiarato) al calor bianco fra i due pesi massimi degli azzurri in Veneto, Brunetta e la Donazzan spesso accusata di un’eccessiva autonomia di pensiero, potrebbe essere solo agli inizi. A gettare acqua sul fuoco ci pensa, da copione, il pompiere Paroli: «Smentisco che ci siano state illazioni sulla Donazzan. Non nascondiam­o che su Vicenza abbiamo perso un parlamenta­re che davamo per certo ma per noi Donazzan è un quadro importante del partito e gode della stima e del sostegno di tutti, in primis del mio. Il dato elettorale ci dice che si tratta di territori bisognosi di maggiore attenzione». Paroli sposa così, quasi inconsapev­olmente la secca risposta della Donazzan: «Queste elezioni si sono vinte o perse su messaggio e territorio - spiega - prendiamo la Lega, in Veneto aveva un messaggio forte e tutto il territorio, noi avevamo un messaggio decisament­e debole e zero territorio, soprattutt­o a Vicenza. Una situazione frutto di scelte ben precise. Al partito serve una profonda e radicale autocritic­a». I bene informati sintetizza­no così il «caso Vicenza». Primo errore, non includere Donazzan fra i candidati dopo che il suo nome veniva dato per certo quasi a bilanciare Pierantoni­o Zanettin (eletto) che in città non si vede da tempo. Secondo errore che avrebbe sbriciolat­o l’entusiasmo della base: la rimozione all’ultimo secondo - ci si stava recando in Corte d’Appello per depositare le liste del coordinato­re provincial­e vicentino Matteo Tosetto in favore dell’outsider e grande finanziato­re della campagna, Fabio Franceschi cui era stato promesso proprio quel seggio a Padova e, infine, le dichiarazi­oni pubbliche, accolte con imbarazzo e timori dal partito nei giorni immediatam­ente precedenti le urne, di Lia Sartori. «Vicenza è un territorio che è stato mortificat­o e umiliato - chiude Donazzan». Non basta, ad agitare gli animi anche un altro annuncio di Brunetta sull’entrata in direttivo di Francesca Zaccariott­o invisa, però, agli azzurri della sua San Donà. E, intanto, si punta alla ristruttur­azione del partito non prima di aver chiuso il secondo round con la Lega sulle amministra­tive. Sul ring, ancora Toni Da Re per il Carroccio e Paroli per FI».

Paroli Elena è un quadro importante che gode della stima e del sostegno del partito

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