La Uil contro gli ospedali: «Non pagate le festività infrasettimanali»
Un milione e duecentomila euro non pagati nel 2017, Un milione 320mila la stima per il 2018. Sono soprattutto donne (il , in particolare le infermiere e le operatrici socio sanitarie a contare in busta paga meno soldi rispetto a quanto avrebbero diritto. È quanto sostiene il sindacato Uil Funzione Pubblica, che accusa l’azienda ospedaliera di interpretare in maniera erronea un parere dell’Aran, l’agenzia per la negoziazione con l’amministrazione pubblica. La causa del contendere riguarda le festività infrasettimanali. A infermieri e Oss capita spesso di avere il turno il primo maggio, oppure a Natale. Giorni che dovrebbero prevedere un’indennità extra. Indennità che, però, l’azienda ritiene di liquidare in quella già prevista, una tantum, per tutto il personale che fa i turni. Insomma, quei giorni straordinari addio. Un sistema che è in uso in alcuni enti pubblici. «Ma che non interessa la sanità avvisano Daniela Prencipe e Stefano Gottardo, della Uil Fp - che ha ben altre specificità».
Il calcolo di oltre un milione è tarato su un totale complessivo di 4.105 dipendenti. Di questi, circa 800 lavorano durante le festività infrasettimanali. Nel 2018 sono 11 i giorni di festa che cadono dal lunedì al sabato. Nella giornata di ieri si è svolto anche un tentativo di conciliazione tra 52 lavoratori rappresentati dalla Uil e l’azienda ospedaliera.