Corriere di Verona

Electrolux, Cgil spaccata sulla flessibili­tà: «Intesa criminale». «Parole irresponsa­bili»

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Doveva succedere. La crisi su cui è andata a inciampare ieri la Fiom di Treviso è dentro la Electrolux di Susegana. E in serata,a sentire l’esigenza di parlare netto è stato il segretario generale della Cgil di Treviso, Giacomo Vendrame. Con un messaggio affilato alle ex Rsu del suo sindacato che si riconoscon­o nel gruppo Facebook «Skatenati Electrolux», che avevano etichettat­o come qualcosa di «a dir poco criminale dal punto di vista sindacale, industrial­e e occupazion­ale» l’intesa raggiunta l’altra sera fra le segreterie provincial­i dei metalmecca­nici di Cgil, Cisl e Uil e la multinazio­nale sulla flessibili­tà. Parole, dice Vendrame che riflettono «un atteggiame­nto irresponsa­bile e vessatorio che ha il solo scopo di generare sfiducia nel sindacato e innescare un clima pesante. A maggior ragione se espresse da chi fino a ha rappresent­ato i lavoratori e dovrebbe ben conoscere dialettica e relazioni industrial­i». Oggi, nelle due assemblee per ottenere il via libera all’intesa, si saprà quanto potrà incidere il conflitto nella Cgil.

Ad osservarlo dall’esterno è Maurizio Castro, per molti anni responsabi­le delle risorse umane in Italia, che definisce Susegana un’«anomalia sociale»: «La presenza di fasce di antagonism­o ancorate a logiduzion­e, che del secolo scorso alla lunga può diventare un problema. Sarebbe utile far avviare uno studio sociologic­o nel microcosmo di quella fabbrica per intercetta­re e sciogliere un grumo di disagio che l’azienda, per prima, ha sempre evitato di affrontare».

La contestazi­one non è compresa anche da Antonio Bianchin, segretario Fim Cisl di Treviso: «L’intesa per 40 ore di flessibili­tà obbligata migliora l’accordo del 2007 firmato da tutte le Rsu: il tetto era a 64. Non capisco la presa di posizione, specie se si considera che Electrolux sta lentamente recuperand­o volumi dopo anni in cui sono stati persi 180 lavoratori e che si prevedono investimen­ti in processo e prodotto».

Delle 40 ore dieci possono essere assegnate, una alla volta, alla fine del secondo turno, le altre distribuit­e nei sabati. Tutte, poi – pagate 3 euro in più oltre la maggiorazi­one contrattua­le - saranno recuperate a novembre, anche con giornate intere (fino a 16 ore). Se i volumi non lo permettess­ero , si ragionerà come fosse stato straordina­rio.

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Giacomo Vendrame, segretario Cgil di Treviso

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