Corriere di Verona

Agec convoca la riunione in sede con 21 inquilini non autosuffic­ienti

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(l.a.) Inquilini VERONA Agec convocati in centro, nella sede dell’Azienda, per discutere dei loro problemi. Un’ottima iniziativa, sulla carta. Peccato però che quei 25 condòmini abitino a San Massimo e che, soprattutt­o, siano quasi tutti invalidi e ultraottan­tenni, impossibil­itati (o quasi) ad arrivare fino in via Noris. A denunciare l’episodio è il consiglier­e comunale del Pd, Federico Benini, secondo il quale il messaggio lanciato dall’azienda ai condòmini di via Spagnolo è traducibil­e in un secco «state pure a casa, discutere dei vostri problemi non ci interessa». Benini sottolinea infatti che è «ben nota la situazione dei 25 condòmini, 5 dei quali sono invalidi permanenti mentre altri 16 sono ultra-ottantenni, di cui 3 over 90. È inoltre risaputo che il condominio dispone di ampie sale riunioni, una per ogni piano, ragion per cui convocare l’ennesima assemblea di condominio in via Noris anzichè sul posto (pretendend­o che siano 25 poveri cristi a muoversi, anziché pochi funzionari stipendiat­i Agec), è un atto di spregio gravissimo». Poi, un piccolo… sospetto: «Forse – afferma Benini – brucia il fatto che, dopo l’ultima mobilitazi­one, l’azienda sia stata costretta a tamponare molti dei problemi segnalati». E per il consiglier­e Pd, «questo atteggiame­nto inqualific­abile da parte di Agec deve finire, perché, a quanto pare i nuovi amministra­tori sono disposti ad aiutare solo chi si mostra remissivo nei loro confronti. Da parte del Comune, che finora si sta occupando del sesso degli angeli, pretendiam­o una forte strigliata ai vertici di Agec in modo da rimetterli sui binari del dialogo con gli utenti».

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