Riordino della Seconda Torricella Il Tar concede la sospensiva
(e.p.) L’ordine VERONA arrivato a novembre dal ministero dei Beni Culturali era perentorio: «È fatto obbligo di curare che vengano eseguite le opere necessarie alla reintegrazione dello stato originario dell’immobile tutelato denominato II Torricella Massimiliana». Ma da Palazzo Barbieri si è sempre ribadita la linea secondo la quale l’antico complesso asburgico di salita Santa Giuliana dove sono state installate antenne e ripetitori di emittenti private, sia di competenza del Demanio. E per questo, nei mesi scorsi, era scattato il ricorso al Tar contro l’ordine arrivato da Roma. Ricorso accolto al termine dell’udienza di giovedì: i giudici amministrativi di Venezia hanno concesso la sospensiva richiesta dal Comune. La sentenza deve ancora essere pubblicata, ma in attesa che il Tar entri nel merito della vicenda, a Palazzo Barbieri qualcuno ha già tirato un sospiro di sollievo. Perché l’elenco delle opere di ripristino ordinate dal ministero, è lungo e... costoso. Il ricorso curato dall’avvocato Giovanni Caineri, però, si è basato sull’ applicazione del codice dei beni culturali. Una scelta, quella di ricorrere contro il ministero, contestata dal consigliere di Sinistra in Comune, Michele Bertucco: «E sì che l’ amministrazione dice di avere a cuore la legalità...». Nel frattempo, il futuro della Torricella delle Antenne sembra avviarsi a una soluzione dopo il sequestro ordinato dalla procura e annullato dal gip. Emittenti private e Demanio avrebbero trovato l’accordo per saldare i corrispettivi per l’indennità di occupazione (circa 480 mila euro) e «liberare» la Torricella dalle parabole.