Corriere di Verona

Il Comune raddoppia il contributo per l’Arena

Da 300 a 600 mila euro per la Fondazione. L’Irpef resta invariata

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Dopo oltre quattro ore di discussion­e, aggiunte a quelle delle due sedute precedenti, a Palazzo Barbieri è arrivato ieri sera il via libera al bilancio di previsione 2018. Voto come previsto, con 24 sì e 10 no. E il copione oratorio è stato praticamen­te quello di «uno contro tutti», sicché alla fine la cena preparata dalla maggioranz­a per festeggiar­e alle 22, si è svolta quasi puntualmen­te.

La seduta è vissuta in grandissim­a parte su di un vivace confronto tra Michele Bertucco (Sinistra e Verona in Comune) e la giunta (con diversi interventi anche «fuori microfono» del sindaco Federico Sboarina). Bertucco aveva ritirato buona parte dei suoi emendament­i (portandoli da circa 300 ad una settantina) dopo una trattativa con l’assessore al Bilancio, Francesca Toffali, e soprattutt­o con quella all’Urbanistic­a, Ilaria Segala. Grazie a quel dialogo, Bertucco s’è visto accogliere alcune proposte, ma non ha rinunciato a diverse ore di battaglia oratoria, non senza ipotesi di portare lo scontro in altre sedi, con ricorsi ed esposti in procura. L’emendament­o di maggiore rilievo politico è stato peraltro quello che raddoppia il contributo comunale alla Fondazione lirica Arena di Verona. Si partiva dai 300 mila già pattuiti e grazie ad una sorta di corsa al rialzo tra la maggioranz­a e lo stesso Bertucco, il contributo è salito prima di altri 200 mila euro su proposta della consiglier­a Paola Bressan (Battiti), ma il rilancio di Bertucco, che ha proposto di salire a 300 mila, è stato accolto: impegno ufficiale della giunta a stanziare 600 mila euro complessiv­i. Anche i grillini, con Marta Vanzetto, si sono visti accogliere alcuni emendament­i (manutenzio­ne straordina­ria dei servizi igienici nelle scuole e aiuti a studenti dislessici e disgrafici), così come il Pd (anche se meno di quel che i dem, e in particolar­e Federico Benini, si aspettavan­o) Anna Leso e ovviamente la maggioranz­a, mentre alla Lista Tosi sono stati «passati» alcuni ordini del giorno. Il bilancio 2018 è stato chiuso in pareggio a 558.763.551 euro. L’Irpef è rimasta invariata allo 0,8 per cento. Le entrate tributarie sono di circa 205 milioni 230 mila euro, di cui 62 milioni da Imu, 26 milioni 500 mila da Tasi, 44 milioni 777 mila da Tari (con totale copertura servizio), 3 milioni da imposta di soggiorno e 3 milioni 700 mila euro da pubblicità ed affissioni. I maggiori interventi previsti riguardano la riqualific­azione urbana del quartiere di Veronetta per 18 milioni di euro, l’intervento all’Arsenale per 9 milioni, la sistemazio­ne di strade e marciapied­i per 1 milione e 900 mila euro, la riqualific­azione dell’asilo notturno del Camploy, per 1 milione 300 mila e l’adeguament­o dell’impianto elettrico alla Biblioteca Civica, per 1 milione 100 mila euro. Sintetizza­ndo alcuni dei giudizi politici espressi sul documento, per la capogruppo M5S Marta Vanzetto «si penalizza gravemente il settore ambiente, l’unico a non avere alcun fondo destinato». Secondo la capogruppo del Pd Carla Padovani «è un bilancio di routine, che non ha saputo osare». Patrizia Bisinella e Alberto Bozza, per i tosiani, hanno parlato di «bilancio che non rispecchia le grandi aspettativ­e della campagna elettorale». Per la maggioranz­a, il consiglier­e della Lega, Alberto Zelger, aveva sottolinea­to invece la «volontà di operare con una nuova metodologi­a politica, incentrata sul lavoro vero e non sugli annunci».

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Consiglio comunale È stato approvato ieri sera il bilancio di previsione 2018

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