Doppi incarichi, è ancora polemica
Bertacco: «Non si getti fango su di me». Casali incalza: «Il tema resta sul tavolo»
«Sono un fenomeno? Assolutamente no. Sono una persona che sente la responsabilità degli impegni presi, a cui piace ciò che fa, senza risparmiarsi». L’assessore e senatore Stefano Bertacco risponde alla polemica contro di lui del «giudice Bertucco», chiedendo che non si getti «fango sul mio impegno civile e politico». Ma il tema dei doppi incarichi resta un fronte nella maggioranza, con il consigliere regionale Casali a ribadire: «Discutiamone».
«Sono un fenomeno? Assolutamente no. Sono una persona che sente la responsabilità degli impegni presi, a cui piace ciò che fa, senza risparmiarsi». A dare ironicamente del «fenomeno» a Stefano Bertacco per la sua professata volontà di mantenere sia l’incarico di assessore comunale (con deleghe a Sociale, Istruzione e Personale) che quello di senatore della Repubblica, ruolo per cui è stato appena rieletto in Fratelli d’Italia, era stato il consigliere comunale di Sinistra in Comune Michele Bertucco, per cui sia con Bertacco che con Lorenzo Fontana, vicesindaco, europarlamentare e neodeputato, «siamo di fronte a un’amministrazione di fenomeni» dove «tutti si sentono in grado di gestire leggi europee, nazionali e delibere comunali come fossero acqua fresca, pur non avendo mai brillato in nulla».
In una lunga nota su Facebook in risposta al «giudice Bertucco», Bertacco premette che «non spetta a me dire di me stesso se non ho brillato su nulla, ma qualche cosa della mia vita gliela posso raccontare». Parte dalla sua infanzia difficile senza una figura paterna, accenna alla decisione di abbandonare gli studi per aiutare la famiglia, «il primo di altri errori che feci in gioventù». Errori «che hanno cambiato la mia vita, costringendomi a rincorrere il tempo perduto». Diventa agente di commercio, impara da autodidatta a programmare i computer ed entra in una importante società di software (la Cadit) fino a raggiungere la qualifica di quadro. Nel frattempo, c’è l’attività politica: il ruolo di assessore al Sociale nella prima giunta Tosi, poi quello di senatore. «Due incarichi per i quali sono stato riconfermato dagli elettori, e cioè dalle persone che evidentemente qualcosa di buono l’hanno riscontrato», dice Bertacco, che chiude con giudizi sprezzanti su Bertucco che «pur di dire qualcosa non ha esitato a gettare fango sulla mia storia e sul mio impegno civile e politico».
La questione dei doppi incarichi non si esaurisce però in questa polemica perché, anche all’interno della maggioranza che sostiene l’amministrazione Sboarina, c’è chi continua a chiedere a gran voce che ognuno svolga a tempo pieno un solo ruolo. Il primo a lanciare il sasso è stato il segretario della Lega Paolo Paternoster, anch’egli appena eletto deputato. Ma adesso la battaglia contro i doppi incarichi se l’è intestata il consigliere regionale Stefano Casali, leader di Verona Domani. L’aveva detto alcuni giorni fa al Corriere di Verona, adesso lo ribadisce: «Mi pare di non dire niente di nuovo. Ci eravamo spesi su questo tema in campagna elettorale, i cittadini lo pretendono, anche i leader nazionali l’hanno detto». Si riferisce, Casali, alle parole di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia (proprio il partito di Bertacco) che in un incontro a Verona aveva escluso la possibilità di «doppi incarichi» a meno che non sia «strettamente necessario». Da Roma fanno sapere che nessuna valutazione in merito al caso Bertacco è ancora stata fatta, tanto più che non si sono nemmeno ancora riuniti i gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia. Quanto a Fontana, avrebbe già assicurato di voler lasciare il ruolo di vicesindaco non appena sarà chiaro il futuro della legislatura. «Ne parleremo in maggioranza, senza polemiche, ma quello dei doppi incarichi è un tema di assoluta serietà ribadisce Casali - con grande serenità ognuno dirà la sua, poi vedremo gli sviluppi».
Stefano Bertacco Non spetta a me dire di me stesso se non ho brillato su nulla, ma non si getti fango sul mio impegno civile e politico