Se l’Alto Adige vende i suoi monti con foto di Cortina
L’inserto di Der Spiegel e l’errore: polemiche
Padrin Basta, ancora una volta dimenticate le Dolomiti di Belluno
«Vivere e sperimentare», detto con la poesia. «L’Alto Adige che si fa pubblicità con le montagne di Cortina d’Ampezzo», detto con la prosa. D’altra parte, non sono proprio le vette rosate di Cortina (provincia di Belluno, regione Veneto) quelle che compaiono sulla copertina, senza essere mai citate per nome, dell’inserto turistico promozionale dedicato all’Alto Adige/Südtirol di «Der Spiegel» del 10 marzo? Non è la Tofana di Rozes (Cortina, Belluno, Veneto) quella che mostra, annettendola implicitamente all’Alto Adige, la rivista forse più celebre e prestigiosa del mondo germanico? Non è forse la valle d’Ampezzo (Cortina, Belluno, Veneto) quella che campeggia proprio sotto la scritta a caratteri cubitali “Südtirol”?
L’ennesimo caso di marketing territoriale maldestro con clamorosa gaffe (o maligno con dolo, questo non è dato saperlo) è andato in scena sabato scorso, nel corposo inserto vacanziero che 900mila e passa lettori si sono ritrovati in abbinata con il proprio settimanale preferito. Non bastavano insomma la contestata puntata di Alberto Angela dalle Dolomiti che non citava la provincia di Belluno, o le crode di Madonna di Campiglio usate dalla pubblicità ufficiale di Cortina qualche anno fa. O ancora il Delta del Po puntualmente spacciato per Emilia Romagna, quando si trova in buona parte in territorio veneto. Questa volta ci si mette pure l’autorevole periodico in lingua tedesca, che ha mandato, per raccontare le delizie (e manco a dirlo, i ristoranti, gli alberghi, le spa, gli impianti...) del Sudtirolo, ben quattro giornalisti. Ma, secondo colpo di scena, lo ha fatto con cura (e finanziamento) speciale proprio della provincia autonoma di Bolzano. Per la precisione, i soldi li ha tirati fuori IDM, azienda controllata dall’Ente provinciale con il 60% (il resto è della Camera di Commercio di Bolzano), che dal 2015 si occupa proprio di marketing territoriale e turistico per il Sudtirolo. Stavolta, IDM ha portato a spasso per le Dolomiti Bernhard Huber, Christian Baulig, Viola Keeve, Anja Rützel, giornalisti tedeschi che firmano l’inserto dello Spiegel. Un bel colpo, per Bolzano: 28 pagine, fotografie sontuose, consigli di viaggio e di soggiorno. «Vivere e sperimentare. Dormire sotto un manto di stelle. Gin, speck e spumante delle montagne». Insomma, la proverbiale efficienza altoatesina all’opera. «Camminate, tracce della guerra tra le Dolomiti». Solo che c’è quella piccola dimenticanza: Cortina d’Ampezzo, in prima pagina, in una foto che ritrae le montagne bellunesi, fotografate dal Lagazuoi, anch’esso in provincia di Belluno. E nemmeno a pagina 12, dove si scrive del Lagazuoi e di come raggiungerlo, si menziona che non si trova in Sudtirolo. Né che si può raggiungerlo comodamente da Venezia, attraverso Cortina e il Cadore. «Nell’autunno scorso i giornalisti hanno compiuto un’escursione su nostra indicazione sui tracciati della Grande Guerra. Se poi hanno messo piede in Veneto non posso saperlo», si difende Uta Radakovich, che con i colleghi di IDM è andata fino ad Amburgo per «chiudere» con lo Spiegel l’inserto. Come è potuto accadere che si usassero immagini delle Dolomiti venete per una pubblicità dell’Alto Adige? «Non abbiamo visto la copertina prima che il giornale uscisse. Loro sono pur sempre lo Spiegel, sono i più grandi, le ricerche se le fanno loro. Non mi sarei mai intromessa», risponde Radakovich. «E poi, i soldi usati per questo inserto sono quelli dell’Alto Adige», taglia corto. Rivelando che Bolzano ha pagato, per quello che in gergo giornalistico si chiama redazionale. Anche se poi non ha potuto, evidentemente, controllare il prodotto acquistato. «Ma è una pubblicità pure per Cortina, che ha anche chiesto di venire in Sudtirolo, giusto?». Chissà. Fa parziale ammenda, invece, Thomas Aichner, Direttore marketing IDM: «Che sia stato fatto questo errore mi dispiace tantissimo commenta - La rivista l’abbiamo vista la prima volta quando è andata in edicola. Ma siamo fieri che lo Spiegel ci abbia dedicato questo. Cortina è vicina, può essere concorrente ma anche amica». Segnali di pace, insomma? «Ora basta, non è possibile!», sbotta Roberto Padrin, presidente della provincia di Belluno: «Ancora una volta si dimenticano le Dolomiti di Belluno. Sono stanco. Sia che si tratti di un errore, sia che sia un atto di deliberata omissione, non possiamo più stare zitti. Dalla vicenda Angela, gli episodi sono tanti. Viene da pensare che venga fatto apposta. Ma non è più il tempo lamentarsi. Bisogna agire, agendo sui fondi di confine, come stiamo facendo». Intanto, Cortina riesce in un miracolo: annessa all’Alto Adige, come volevano gli elettori nel 2007. Senza che però lo sappia nessuno.