«Vaccini, 30 aprile ultima data utile. E la Regione non può fare proroghe»
«La Regione non può fare proroghe rispetto a una norma nazionale, ulteriori proroghe possono essere solo del governo». E al momento, visto lo scenario del post voto, risulta persino difficile stabilire quale governo.
Poche speranze, insomma, per i genitori free-vax che, come raccontato dal Corriere di
Verona, contavano su un’ulteriore slittamento in avanti per la presentazione dei certificati di vaccinazione dei figli, fissata attualmente al 30 aprile. «Noi siamo per la vaccinazione consapevole, quindi a favore delle vaccinazioni - puntualizza l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto -. L’attuale proroga fino al 30 aprile è frutto di una circolare unitaria dei ministeri della Sanità e dell’Istruzione che, applicando la norma statale (la legge Lorenzin, ndr) hanno definito il 30 aprile come ultima data, sempre a fronte della prenotazione per la vaccinazione». Insomma, ad oggi, lo scenario previsto per quei genitori che alla data fissata non risulteranno aver prenotato la vaccinazione, resta quello descritto da tempo: multa nel caso in cui i figli frequentino le elementari, sospensione per materne e nidi. Grazie all’anagrafe digitale sanitaria, per mamme e papà veneti, non ci sarà bisogno di presentare nemmeno un documento che attesti lo stato di vaccinazione: è compito delle singole Usl (dopo il parere positivo del Garante della Privacy) consegnare gli elenchi dei bambini di età compresa tra gli 0 e i 6 anni non ancora in regola. «Siamo stati tra i primi ad attivare l’anagrafe digitale - ricorda Coletto -. Grazie all’anagrafe, è stata agevolata la trasmissione dei dati dalla Sanità al Miur, tale da avere tabelle aggiornate in tempo reale in grado di individuare immediatamente il numero di bambini “non coperti” e di intervenire». Ma quanti sono i bambini che al 30 aprile rischiano di rimanere a casa? «La percentuale dei non vaccinati è abbastanza bassa» conclude l’assessore regionale.