Cariparo, ufficiale la candidatura di Muraro alla presidenza
Gilberto Muraro si candida alla presidenza di Fondazione Cariparo. Il dado è tratto. Ieri prima l’invio della lettera di dimissioni dalla carica di presidente di Cassa di risparmio del Veneto, la banca regionale di Intesa Sanpaolo che guidava dal 2014. Poi, in rapida successione, la presentazione della candidatura alla presidenza dell’ente di piazza Duomo a Padova (il termine scade domani alle 24), con i suoi 2 miliardi di patrimonio, di fronte allo storico rinnovo della presidenza con l’uscita, ad aprile, di Antonio Finotti, che l’ha retta per 15 anni dopo altri sei da segretario generale. L’ex rettore dell’Università di Padova ha dunque deciso di mettersi in gioco per il dopo-Finotti, dopo aver risolto le ultime riserve. Tra queste il nodo dell’incompatibilità stabilita dal protocollo di autoriforma firmato da Acri, l’associazione delle Fondazioni bancarie, e ministero dell’Economia, sulla presidenza delle Fondazioni per quanti abbiano ricoperto incarichi nelle banche di cui queste detengano azioni, com’è nel caso di Cariparo con il 2,9% di Intesa. Questione superata lungo la linea che qui l’incarico non riguarda direttamente la banca conferitaria, Intesa, ma una sua controllata. E su questa linea si cita il precedente dell’elezione, a maggio 2017, alla presidenza di Fondazione del Friuli, socia di Intesa con lo 0,4%, di Giuseppe Morandini, presidente sino al mese prima di Cassa di risparmio del Friuli, altra banca regionale di Intesa, di recente inglobata. «Caso identico e ben soppesato da Acri e ministero commenta Muraro -. Io ho raggiunto la convinzione, per gli argomenti che mi hanno sottoposto, che la candidatura è ammissibile sul piano giuridico. E mi hanno confortato anche gli attestati di stima ricevuti. Poi la Fondazione farà i suoi approfondimenti. Non era necessario nemmeno dare le dimissioni. Ma ho voluto tenere indenne la banca».