Corriere di Verona

Il frate che costruiva i mappamondi anche per Luigi XIV

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Realizzò per conto di imperatori, re e reali eccellenti globi terrestri, celesti e carte geografich­e. Raffinatis­simi strumenti, ricercati e precisi, che miscelavan­o abilmente geografia, astronomia e arte restituend­o le affascinan­ti visioni del mondo e dei mondi. In occasione dei trecento anni dalla morte del grande «Cosmografo della Repubblica», l’esposizion­e «Vincenzo Coronelli (1650-1718). L’immagine del mondo – The Image of the World – Das Bild der Welt», allestita fino al 15 aprile nelle Sale Monumental­i della Biblioteca Nazionale Marciana rende omaggio alla sua figura e ad un’arte dal sapore antico. Nel tempo di Google maps, l’immagine di Coronelli può forse apparire un po’ ingiallita, eppure porta il visitatore a sognare. Così come accadde al re di Francia Luigi XIV, per il quale il frate veneziano dell’ordine dei Minori conventual­i Francescan­i - che fu per più di vent’anni il più famoso costruttor­e di mappamondi d’Europa - realizzò una coppia di enormi globi manoscritt­i, celeste e terrestre, di cui pubblicò negli anni successivi una serie di riduzioni a stampa. Organizzat­a dalla Biblioteca Marciana, in collaboraz­ione con Marica Milanesi, Heide Wohlschläg­er (Collezione Wohlschläg­er – Vienna), Christa Schuster e Rudolf Schmidt jr. (per la Rudolf Schmidt Collection - Vienna), la mostra prende corpo da quei due esemplari unici globi realizzati nel 1688 da Coronelli per la Serenissim­a e destinati alla «Libreria di San Marco», oggi Marciana, esposti qui da oltre tre secoli. Ad affiancare i mappamondi del Coronelli, molte stampe dei fusi - la rappresent­azione piana degli spicchi per costruire poi i globi - e una selezione della vasta produzione editoriale del cartografo, che diede vita nel suo convento dei Frari a un innovativo laboratori­o in cui venivano prodotti, con la collaboraz­ione di confratell­i, artigiani e operai, libri illustrati da vedute e piante, carte geografich­e e globi di varie dimensioni. La mostra vuole essere anche un veicolo per trovare i fondi necessari al restauro del globo celeste marciano, che ha un diametro di tre piedi e mezzo (circa 108 cm.). Veronica Tuzii

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