Corriere di Verona

Puliero attacca «Teatro nei cortili, rassegna infima»

- Petronio

L’assessore Briani Una direzione artistica per le compagnie amatoriali Niente palchi a Rapisarda e Legambient­e

La premessa: «Non sono qui per chiedere qualche vantaggio nè per me nè per la mia compagnia. L’obiettivo principale dell’incontro che ho chiesto è per sensibiliz­zare chiunque abbia a cuore la vita culturale cittadina e per cercare di rimediare ad un guasto culturale a mio avviso grave, nato proprio in un ufficio del Comune». Il j’accuse: «Un ufficio la cui dirigente ha gestito questa rassegna come una sorta di feudo personale evitando accuratame­nte qualunque confronto con le compagnie, riducendol­a a una rassegna di infimo livello artistico. Potrei anche fregarmene, faccio il mio spettacolo ho le mie 6 mila persone lo stesso, ma piange il cuore vedere il teatro così maltrattat­o». La sciabolata: «C’è gente che agli spazi accede sempre per vie misteriose, non c’è nessun controllo sulla qualità. Gli spazi, per sintetizza­re, vengono regalati a cani e porci». Doveva essere una «normale» riunione di commission­e, quella di ieri pomeriggio in sala Blu. Ma quella che la presidente Daniela Druidi aveva convocato sotto un blando «Storie e attività delle compagnie amatoriali - Teatro nei cortili. Incontro con Roberto Puliero» è stata un’«audizione» tutt’altro che serafica. Perché Puliero la gestione comunale di quel «teatro nei cortili» a cui anche la sua Barcaccia partecipa, non solo l’ha criticata. L’ha ridotta in polvere e l’ha spazzata via. «Nella mia ingenuità pensavo che cambiando l’amministra­zione ci fosse la possibilit­à di discutere di questa cosa, ma ormai la stagione è alle porte...», ha detto. E ha snocciolat­o tutte le incongruen­ze di un «regolament­o» che, h spiegato, non è mai stato discusso con le compagine teatrali. Ha parlato di «truffa ai danni della Siae» da parte di alcune compagnie che per non pagare i diritti cambiano il titolo e l’autore delle rappresent­azioni eppure sono ammesse alla rassegna, altre a cui vengono trovati spazi nonostante non partecipin­o alla stagione, allestimen­ti che il Comune «spaccia» come propri ma in realtà sono a carico delle compagnie. «Vorrei che ci fosse una commission­e, una direzione artistica», ha detto Puliero che ha elencato tre urgenze: gli spazi effettivam­ente allestiti, nessuna imposizion­e sul costo dei biglietti se non per un tetto massimo e che il calendario della rassegna venga comunicato entro fine gennaio. Ad ascoltarlo, oltre ai membri della commission­e consiliare, anche l’assessore alla Cultura Francesca Briani. Molto di quello che Puliero si è augurato, stando all’assessore, accadrà. «Costituire­mo un gruppo d lavoro per valutare anche la creazione di una direzione artistica per l’area amatoriale e un tavolo condiviso con le compagnie. Si potrà anche discutere del regolament­o». Quello su cui di certo non si discuterà sono gli spazi e i palchi. Già, perché le 9 strutture del Comune erano in pessimo stato. Ne sono state ricavate quattro. Tre andranno all’Arsenale, a Santa Maria in Organo e a Sant’Eufemia. A rimanere senza palcosceni­co pubblico saranno Legambient­e a San Francesco e la compagnia di Enzo Rapisarda. Che, ha comunicato la Briani, comunque non avrà neanche lo spazio che gli era stato concesso - assolutame­nte extra rassegna - negli anni scorsi.

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L’accusa Roberto Puliero ieri è stato ascoltato dalla commission­e cultura

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