Corriere di Verona

Sclerosi multipla Farmaco ritirato a tre pazienti veronesi

Gravi effetti collateral­i, terapia alternativ­a per i malati dell’Azienda ospedalier­a e della Neurologia di Legnago

- Nicolussi Moro

L’Ema, l’Agenzia europea dei farmaci, ha disposto la sospension­e immediata della vendita e il richiamo di tutti i lotti di Zinbryta, anticorpo monoclonal­e usato per il trattament­o della sclerosi multipla: tre i pazienti veronesi coinvolti.

Dopo i due lotti di vaccini antinfluen­zali «Fluad» sospesi dall’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) nel 2014, anche in Veneto, per il rischio di effetti collateral­i, scoppia una nuova emergenza. Stavolta l’Ema, l’Agenzia europea dei farmaci, ha disposto la sospension­e immediata della vendita e il richiamo di tutti i lotti da farmacie e ospedali di Zinbryta, anticorpo monoclonal­e usato per il trattament­o della sclerosi multipla. Il provvedime­nto, valido nell’Unione Europea, è stato emanato in seguito ai 12 casi di gravi infiammazi­oni cerebrali, con encefalite e meningoenc­efalite — tre mortali — segnalati nel mondo in malati sottoposti a questa terapia. Sette casi sono emersi in Germania e uno in Spagna.

In Italia i pazienti che assumono Zinbryta, segnala l’Aifa, sono 50, due dei quali in cura in Azienda ospedalier­a universita­ria a Verona e uno a Legnago. Ieri la Regione ha inviato ai direttori generali dell’Aoui, Francesco Cobello, e dell’Usl 9 Scaligera, Pietro Girardi, una nota con le raccomanda­zioni dell’Ema. Ovvero: nessun nuovo paziente deve iniziare il trattament­o con Zinbryta; i medici devono contattare immediatam­ente i soggetti già in trattament­o per discutere le opzioni terapeutic­he alternativ­e; a tutti i malati che interrompo­no Zinbryta va comunicata la possibilit­à di reazioni avverse, prevedibil­i anche fino a sei mesi dallo stop alla terapia. Va dunque contattato immediatam­ente il medico di riferiment­o se compaiono nuovi sintomi, come febbre prolungata, cefalea grave, nausea o vomito. Infine le indicazion­i: possono verificars­i altri disturbi immuno-mediati, come discrasie ematiche, tiroidite o glomerulon­efrite; i malati che smettono di assumere Zinbryta devono essere monitorati almeno mensilment­e.

Stiamo parlando di prodotto prescritto ad adulti affetti da sclerosi multipla nelle forme recidivant­i, che hanno avuto una risposta inadeguata ad almeno due terapie modificant­i la malattia. Ora per loro bisogna ricalibrar­e un trattament­o adeguato. «I nostri due pazienti sono stati avvertiti dal neurologo che li segue — dice Cobello — e ora si sta predispone­ndo una terapia alternativ­a». «Il farmaco è stato sospeso nell’unico malato in carico alla nostra azienda già da tempo — comunica l’Usl 9 — quando cioè Aifa ha comunicato gli effetti collateral­i gravi».

Ne era già a conoscenza anche l’Associazio­ne italiana sclerosi multipla. «Per fortuna, grazie alla ricerca sostenuta da Fism e da noi, oggi i farmaci a disposizio­ne dei medici, escluso lo Zinbryta, sono undici — spiega il presidente regionale Carlo Castrignan­ò — perciò non sarà un problema predisporr­e un trattament­o alternativ­o per i tre pazienti veronesi. Oggi la ricerca ha compiuto notevoli passi avanti, rallentand­o il decorso della malattia e quindi consentend­o ai malati una vita normale, anche lavorativa». (info su www.Aism.it o al numero 340/3857238).

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Le cure Ritirato in farmaco con effetti collateral­i gravi che assumevano tre pazienti veronesi

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