Corriere di Verona

Alberghi e ristoranti di lusso, crescono le spese dei vertici Amia

La denuncia del Movimento 5 Stelle. L’azienda: tutto regolare

- Lillo Aldegheri

«Viaggi, pranzi e cene degni di una multinazio­nale: ma quelli che spende l’Amia sono soldi dei contribuen­ti veronesi, e ne rispondera­nno anche alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti». Marta Vanzetto, capogruppo dei Cinquestel­le a Palazzo Barbieri, lancia un nuovo attacco ai vertici dell’azienda che gestisce i rifiuti nella nostra città. Nel mirino, stavolta, le «spese di rappresent­anza» del presidente, Andrea Miglioranz­i, e dei dirigenti.

«I dati indicano un modo di spendere soldi pubblici che è quanto meno inopportun­o – sostiene Vanzetto – e sono in crescita esponenzia­le: 28 mila euro nel 2015, 40 mila nel 2016 e 49 mila nel 2017, anno in cui si è insediata la nuova giunta. Alla quale – prosegue l’esponente pentastell­ata – ricordiamo adesso le promesse fatte nel corso della campagna elettorale, ed a cui chiediamo quindi un immediato intervento, oltre che le necessarie spiegazion­i».

Tra le spese elencate puntiglios­amente dalla leader grillina, pranzi e cene in noti ristoranti (tra i prediletti ci sono il Vittorio Emanuele, in piazza Bra, l’Hellas’ Kitchen, La Palma e il Vescovo Moro a Verona ma anche la Satanca Crostaceri­a di Roma), l’ospitalità

Vanzetto Viaggi, pranzi e cene degne di una multinazio­nale

concessa a delegazion­i ospiti nei migliori alberghi (Due Torri e Leon d‘Oro su tutti), ma anche trasferte su cui si chiedono spiegazion­i: in Albania (dove peraltro l’Amia ha una propria attività) e in Togo (dove si cerca di far partire un’iniziativa), ma anche a Washington, a Panama, a Vilnius (in Lituania), a Rimini e a Bucarest, oltre che a Roma.

La consiglier­a Vanzetto sottolinea, anche in un’interrogaz­ione presentata in consiglio comunale, che «esistono criteri precisi per i quali una spesa di rappresent­anza può essere correttame­nte messa in bilancio, a partire da quelli di una stretta finalità istituzion­ale e soprattutt­o della rispondenz­a della spesa a criteri di ragionevol­ezza e congruità», criteri che Vanzetto evidenteme­nte dubita siano stati sempre adottati. Conclusion­e politica dell’esponente M5S: «Senza trarre conclusion­i immediate – dice la consiglier­a – ricordo che proprio su di un tema come quello che noi solleviamo, a Roma era rovinosame­nte caduto il sindaco Ignazio Marino: non sarà la stessa cosa, ma…»

Dall’azienda, la replica del direttore generale Maurizio Alfeo: «Il totale delle spese di rappresent­anza – dice Alfeo – mi pare francament­e in linea con l’attività di un’azienda che fattura 100 milioni di euro l’anno». Quanto ad alcuni degli interrogat­ivi specifici posti da Vanzetto, Alfeo ricorda che «con Albania è notissimo il nostro intenso rapporto, col Togo è nota l’iniziativa che era stata avviata. A Washington ci siamo andati con una delegazion­e di Conservizi, l’associazio­ne che riunisce le aziende che forniscono servizi agli enti locali, mentre la trasferta a Rimini era legata allo svolgiment­o della fiera Ecomondo, cui siamo ovviamente più che interessat­i a partecipar­e. Tutte attività chiarament­e e strettamen­te legate ai nostri fini istituzion­ali».

 ??  ?? Tosiano Andrea Miglioranz­i è presidente di Amia dal 2012, riconferma­to nel 2015
Tosiano Andrea Miglioranz­i è presidente di Amia dal 2012, riconferma­to nel 2015
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