Corriere di Verona

La tivù specchio di sogni e mode: l’analisi di Grasso

L’analisi dell’editoriali­sta del «Corriere della Sera» sulle fasi della trasformaz­ione della television­e. Il dialogo con il direttore del «Corriere del Veneto», Alessandro Russello: «I giornali? La loro forza è mantenere la gerarchia delle notizie»

- Camilla Bertoni

«Lo smartphone che ognuno ha in tasca è insieme telefono, macchina fotografic­a, radio, scrittura, e tra poco macchina per il caffè. Non possiamo più parlare di storia dei singoli mezzi di comunicazi­one, ma esisterà un’unica storia di tutti i mezzi di comunicazi­one. Questa è la rivoluzion­e che stiamo vivendo, non solo tecnologic­a, ma antropolog­ica». Con queste parole l’editoriali­sta del Corriere della Sera Aldo Grasso ha aperto ieri sera l’ultimo incontro della rassegna dell’Associazio­ne Idem, organizzat­a con il patrocinio media della Fondazione Corriere della Sera. Grasso, con cui ha dialogato il direttore del Corriere del Veneto e del

Corriere di Verona Alessandro Russello, ha catturato il pubblico che affollava il Teatro Filarmonic­o raccontand­o «la più grande rivoluzion­e nel campo della comunicazi­one con il passaggio dall’analogico al digitale e con la convergenz­a di tutti i mezzi. Viviamo in una sorta di realtà aumentata, dove non c’è più divisione tra realtà e rappresent­azione della realtà». E cosa c’entri la tv in questa storia, Grasso l’ha raccontato, partendo dalla «television­e della scarsità» che nasce nell’Europa che usciva dalla guerra, dove i mezzi per affrontare gli alti costi di gestione di una rete li aveva solo lo Stato. È la tv come servizio pubblico, educa- tiva, in un’Italia per metà analfabeta dove «il più grande insegnante di lingua italiana è stato Mike Bongiorno». Con la tv commercial­e, o «della disponibil­ità», che funziona sullo scambio pubblicità-audience, cade il compito educativo. Dalla tv paternalis­tica, in cui c’erano parole che non si potevano pronunciar­e, come sciopero o amante, a un mondo «in cui il pubblico diventa omogeneo alla television­e, nella più totale sintonia e osmosi». Nella terza fase, quella dell’abbondanza di oggi, l’offerta è aumentata a dismisura, la tv si può guardare su computer e tablet. «Il primo cambiament­o che avviene – ha spiegato Grasso -, è il frazioname­nto del pubblico: chi la guarda a pagamento, chi scaricando i programmi da internet. È la fine della tv “orologio sociale” che scandisce i tempi della nazione, lo spettatore è diventato un cliente al pari delle compagnie telefonich­e o di assicurazi­one». La rivoluzion­e del mondo della comunicazi­one, permette una nuova visione:

lo spettatore può vedere ciò che vuole, quando vuole. «Ma la nostra libertà è anche responsabi­lità, e ci pone di fronte a noi stessi». «Esiste ancora una funziona educativa della television­e?» ha chiesto Russello. «Il mio più grande rammarico – ha risposto Grasso - è vedere nella tv di oggi la mancanza di passione. Se si avesse il coraggio di affrontare tematiche un po’ più complesse e articolate, si avrebbe la possibilit­à di entrare maggiormen­te nella contempora­neità». E alla domanda di Russello, se esista ancora per i giornali la possibilit­à di diventare letteratur­a, Grasso ha risposto che «più che fare letteratur­a, la funzione che i giornali cartacei non devono perdere, attraverso la passione e la competenza, è la salvaguard­ia di quei valori che la rete non è capace di offrire, mantenendo la gerarchia delle notizie, cosa che costituisc­e la loro forza». In chiusura un ricordo di Fabrizio Frizzi, scomparso proprio l’altra notte. L’appuntamen­to con Idem riprenderà il 27 maggio per il Festival della Bellezza al Romano con il concerto di Philip Glass in esclusiva per l’Italia. Tra gli altri ospiti Catherine Deneuve il 6 giugno, Morgan che il 7 dedicherà un concerto a De André, l’8 Goran Bregovic con «Three Letters from Sarajevo», il 10 Stefano Bollani col racconto al pianoforte «Summertime in jazz», e poi ancora Ivano Fossati, Vittorio Sgarbi e Federico Buffa con spettacoli in prima nazionale. Info www.idem-on-net.

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Al Filarmonic­o Il critico tivù del Corriere della Sera, Aldo Grasso, ieri sera a Idem

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