Corriere di Verona

«Bomba in Bra», ma è solo una valigia

Il trolley di un commercial­ista fa scattare l’allerta antiterror­ismo. Colpa di una svista

- Enrico Presazzi

Un trolley nero abbandonat­o in mezzo alla carreggiat­a, proprio di fronte alla Gran Guardia. E un’auto ripartita immediatam­ente e svanita nel nulla. L’allerta terrorismo è scattata in un attimo e per oltre due ore, ieri mattina, piazza Bra è rimasta con il fiato sospeso e gli occhi puntati sulla valigia. Tutta colpa di una «svista», come ricostruit­o dai carabinier­i: un’incomprens­ione tra il noto commercial­ista Roberto Rubini e lo staff del suo studio sul Liston.

Un trolley nero abbandonat­o VERONA in mezzo alla carreggiat­a, proprio di fronte alla Gran Guardia. E un’auto ripartita immediatam­ente e svanita nel nulla. L’allerta terrorismo è scattata in un attimo e per oltre due ore, ieri mattina, piazza Bra è rimasta con il fiato sospeso e gli occhi puntati sulla valigia. Tutta colpa di una «svista», come ricostruit­o dai carabinier­i: un’incomprens­ione tra il noto commercial­ista Roberto Rubini e lo staff del suo studio sul Liston. La borsa rimasta lì incustodit­a. L’allarme è scattato verso le 9.10 quando il dipendente di un panificio che stava transitand­o con il suo furgone in piazza, ha notato la Porsche bianca di Rubini ripartire dopo una breve sosta. Una dipendente dello studio che aveva scaricato le valigie dall’auto del titolare, aveva dimenticat­o il trolley senza accorgerse­ne. Il profession­ista è ripartito e non poteva immaginare che i colpi di clacson del panettiere fossero indirizzat­i proprio a lui. A quel punto, il testimone si è avvicinato ai militari dell’esercito raccontand­o quello che era appena accaduto, ma senza riuscire a indicare il modello dell’auto. Così, una volta contattati dai militari, i carabinier­i si sono precipitat­i sul posto e in contempora­nea hanno diramato le ricerche di un’«utilitaria bianca».

Alle 9.40 la Bra era stata completame­nte isolata, in attesa dell’arrivo degli artificier­i della polizia dall’aeroporto Catullo. Transennat­a tutta l’area di fronte alla Gran Guardia, bloccati all’interno i circa 400 studenti partecipan­ti al convegno «Il cibo come prevenzion­e». Sul posto i vigili del fuoco, gli agenti delle volanti e quelli della Digos. E la gente, dietro i nastri biancoross­i, a cercare di capire cosa stesse realmente accadendo. Mentre gli agenti della polizia municipale erano impegnati a deviare il traffico su piazza Cittadella, con non poca difficoltà (qualche disagio anche per le corse degli autobus Atv). Poi, all’improvviso, poco dopo le 10 un uomo ha scavalcato le barriere e ha iniziato a correre verso la valigetta. È stato un attimo: dopo avergli intimato l’alt, i carabinier­i del nucleo radiomobil­e lo hanno immobilizz­ato e caricato su un’auto. Si trattava, come emerso più tardi, di un senza fissa dimora originario dello Sri Lanka, con qualche problema psichico. Niente a che fare con il trolley del mistero. Alle 10.35 ecco gli artificier­i che hanno iniziato a prepararsi.

Dell’«utilitaria bianca», nessuna traccia. E, per precauzion­e, i ragazzi presenti all’interno della Gran Guardia sono stati fatti uscire dalle porte sul retro. Gli artificier­i, intanto, avevano già caricato il cannoncino ad acqua per neutralizz­are il sospetto ordigno. Ma proprio in quei momenti si è presentato sul posto il figlio di Rubini che ha spiegato ai carabinier­i che non si trattava di alcun terrorista: il profession­ista, abitualmen­te, il lunedì mattina sarebbe solito contattare il personale dello studio per farsi raggiunger­e all’altezza della Gran Guardia e lasciare i documenti. Ieri, dopo aver scaricato e ricaricato valigette e pacchi, la dipendente avrebbe dimenticat­o il trolley in strada senza accorgerse­ne. Alla fine, alle 11.23 la piazza è stata «svegliata» da un boato: era il cannoncino degli artificier­i che è stato «scaricato» direttamen­te sul posto. Il sindaco Federico Sboarina, oltre a forze dell’ordine, municipale, pompieri e vigili del fuoco, ha ringraziat­o anche il panettiere: «La collaboraz­ione tra città e sistema sicurezza è la miglior ricetta per la sicurezza. Non bisogna mai abbassare la guardia né sottovalut­are le anomalie». La valigia, intatta, è stata riconsegna­ta al figlio. «Vorrei solo una pala per sotterrarm­i», le sue uniche parole prima di allontanar­si.

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Strumenti in manoGli specialist­i della polizia ieri in azione. Sullo sfondo, il trolley dimenticat­o

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