Corriere di Verona

Catullo, Save contro Cariverona

I deputati Dal Moro (Pd) e Businarolo (M5S) all’attacco dopo la delibera Anac: «Ora una nuova gara» Dura replica dei veneziani agli onorevoli: «Ridicola messinscen­a, svelato il disegno di scalata»

- Alessio Corazza

Dopo la delibera dell’Anac, i deputati Dal Moro (Pd) e Businarolo (Cinque Stelle) chiedono che Save esca dal Catullo e venga fatta una gara pubblica per individuar­e un nuovo partner industrial­e, con Cariverona che potrebbe fare da veicolo dell’operazione. Dura la replica dei veneziani, per cui adesso viene svelato il vero «disegno»: quello di impossessa­rsi dell’aeroporto.

Uno dei primi effetti della delibera dell’Authority Anticorruz­ione, che ha biasimato l’operazione che ha portato all’ingresso di Save nel Catullo senza una regolare gara pubblica, è stato ridare fiato al partito trasversal­e che si oppone alla gestione veneziana dell’aeroporto veronese.

Ieri in una conferenza stampa, a fianco dell’ambientali­sta bresciano Dario Balotta, che come presidente di Olit (Osservator­io nazionale liberalizz­azioni infrastrut­ture e trasporti) ha fatto il ricorso all’Anac, sedevano i deputati Gianni Dal Moro del Partito democratic­o e Francesca Businarolo del Movimento Cinque Stelle. Era annunciata la presenza anche del senatore di Fratelli d’Italia Stefano Bertacco, anche assessore del Comune di Verona e storicamen­te critico con Save, che tuttavia non si è presentato. «Avrei detto sempliceme­nte di attendere i trenta giorni per le osservazio­ni da parte del Catullo, visto che la situazione è molto delicata e non è il caso di infierire», spiega lui.

Una posizione molto più morbida rispetto ai colleghi parlamenta­ri. «La prossima cosa da fare è “liberare” Catullo da Save. Per il bene dello scalo è di fondamenta­le importanza che si arrivi in tempi brevi alla gara con un piano industrial­e elaborato tenendo conto delle esigenze del territorio in un’ottica di medio lungo termine. Un piano che dovrà essere sottoscrit­to da chi vincerà la gara», dice Businarolo, che suggerisce di guardare all’esempio di Trieste («Ha fatto una gara in due fasi, valorizzan­do il suo scalo, mentre il Catullo è stato svenduto»). La deputata a Cinque Stelle sottolinea di aver sollecitat­o anche la Procura e la Corte dei Conti, mentre Balotta annuncia che «porteremo adesso il caso all’Antitrust». Presenti in sala, al Liston 12, anche ex dipendenti di Avio Handling, la società del Catullo liquidata negli anni scorsi, e rappresent­anti sindacali.

Per Dal Moro, dopo la delibera di Cantone, il Catullo è a un bivio: «O l’inizio di una querelle legale che vede, come rischio concreto, il blocco se non la chiusura dell’aeroporto, oppure un’indicazion­e chiara e precisa da parte dei soci della volontà di voltare pagina, con una gara europea per trovare un nuovo partner industrial­e per il Catullo». Per Dal Moro, alla luce del parere dell’Anac, la prospettiv­a che l’aeroporto veronese veda revocarsi la concession­e da parte del Ministero delle Infrastrut­ture è concreta. Ma, allo stesso tempo, come convincere Save a farsi da parte? «Fondazione Cariverona - spiega Dal Moro - ha espresso nei mesi scorsi la sua disponibil­ità a trovare una soluzione». L’idea è quella che Cariverona rilevi il 40 per cento di Save e che questo venga poi messo a gara. «Non abbiamo pregiudizi­o nei confronti di nessuno - sottolinea Dal Moro - anzi io mi auguro che arrivino offerte cinesi, indiane, tedesche. Purché con un piano industrial­e chiaro e vincolante».

Il deputato del Pd si scaglia anche contro il silenzio dei soci pubblici, in particolar­e contro il sindaco Federico Sboarina: «Intollerab­ile che non prenda posizione». Ieri, intanto, è però intervenut­o il presidente di Aerogest (la società che raggruppa i soci pubblici del Catullo) Giuseppe Riello, anche presidente della Camera di Commercio scaligera: «Prossimame­nte i soci si troveranno per ragionare e capire cosa comporta questa delibera e studiare il da farsi, gli eventuali effetti e le possibili contromisu­re», assicura. Nello specifico dell’operazione contestata da Cantone, la cessione diretta del due per cento delle quote del Comune di Villafranc­a a Save che ha poi consentito ai veneziani con un apposito aumento di capitale di salire al 40 per cento, Riello dice di non aver elementi «per dire che quel che è stato fatto è sbagliato, ci sono state fior di consulenze, si è agito, a mio modo di vedere, nella liceità più assoluta».

«Non ci risulta che l’on. Dal Moro sia proprietar­io del Catullo», esordisce la dura nota inviata ieri da Save. «Finalmente Dal Moro e i suoi sodali sono venuti allo scoperto prosegue - rivelando la manovra segreta sottostant­e a tutto ciò che è successo negli ultimi mesi e la strumental­ità di tutte le accuse, anche da parte di Fondazione Cariverona, il cui vero fine parrebbe essere quello di impossessa­rsi dell’aeroporto di Verona». Save rivendica di aver salvato dal fallimento un aeroporto che perdeva 60 milioni di euro; Cariverona vede un Catullo subalterno al Marco Polo, senza gli investimen­ti annunciati. «Continuere­mo l’impegno allo sviluppo e al continuo migliorame­nto dello scalo, come riconosciu­to anche dall’Anac, guardando con un sorriso alla ridicola messinscen­a di Dal Moro & Co», conclude la nota di Save.

 ??  ?? L’attacco bipartisan Ieri i deputati Francesca Businarolo dei Cinque Stelle (a sinistra) e Gianni Dal Moro del Pd (a destra) hanno chiesto, assieme al presidente di Olit Dario Balotta (al centro) di trovare un nuovo partner industrial­e del Catullo...
L’attacco bipartisan Ieri i deputati Francesca Businarolo dei Cinque Stelle (a sinistra) e Gianni Dal Moro del Pd (a destra) hanno chiesto, assieme al presidente di Olit Dario Balotta (al centro) di trovare un nuovo partner industrial­e del Catullo...
 ??  ?? Nuove polemiche Una protesta di qualche anno fa dei lavoratori di Avio Handling contro il «matrimonio di convenienz­a» tra il Catullo e Save. Il partito anti-veneziano adesso ha ripreso fiato
Nuove polemiche Una protesta di qualche anno fa dei lavoratori di Avio Handling contro il «matrimonio di convenienz­a» tra il Catullo e Save. Il partito anti-veneziano adesso ha ripreso fiato
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Da sinistra Francesca Businarolo (M5S), Dario Balotta (presidente Olit) e Gianni Dal Moro (Pd)
Insieme Da sinistra Francesca Businarolo (M5S), Dario Balotta (presidente Olit) e Gianni Dal Moro (Pd)

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