Corriere di Verona

Cortile di Giulietta, l’assessore Briani cerca il «compromess­o» tra le due società Ingressi dal Teatro e palazzo Armani

- L.A.

Il cortile di Giulietta sta per esser preso d’assalto dai turisti pasquali e a Palazzo Barbieri si cerca di stringere i tempi sulla «risistemaz­ione» della zona, evitando il solito soffocamen­to di via Cappello.

L’assessore alla Cultura, Francesca Briani, ha invitato ieri pomeriggio allo stesso tavolo i proponenti dei due progetti più discussi nel corso di questi anni: la Mox Corporatio­n e la società Teatro Nuovo.

Per la prima erano presenti i fratelli Benatti e i fratelli Martinelli, per la seconda c’erano Zeno Poggi e Marina Cesari. E la novità, dopo un’ora abbondante di colloquio, è arrivata: la soluzione potrebbe essere quella di collaboraz­ione con entrambe le società, utilizzand­o tutti e due i progetti. «È stato un incontro positivo – spiega la Briani – che ha messo in campo anche una proposta di mediazione: ora torneremo a vederci, con frequenza quasi settimanal­e, e l’impegno di tutti è per trovare una soluzione definitiva entro il mese di giugno». Il «compromess­o storico» possibile potrebbe vedere l’utilizzo come accessi al cortile sia di una delle entrate del Teatro Nuovo, in piazzetta Navona, sia il palazzetto Armani di via Cappello.

«In ogni caso – aggiunge l’assessore – ogni scelta culturale e gestionale rimarrà saldamente nelle mani dell’Amministra­zione».

Entrambi i progetti prevedono l’accesso al cortile a pagamento (2 euro e mezzo a biglietto per la Mox, 2 euro nel primo, vecchio progetto del Nuovo). Oggi l’ingresso è gratuito, e poiché parliamo di milioni di visitatori l’anno (uno? Due? Due e mezzo?) è comprensib­ile la fretta di utilizzare al massimo già gli arrivi della prossima estate.

Secondo il progetto presentato dalla Mox, il Comune riceverà un minimo garantito di un milione l’anno, con l’obiettivo di superare i 20 milioni nell’arco di concession­e di 12 anni. Oltre il milione di incasso, il 70% andrebbe al Comune e il 30 ai gestori, e salendo ancora il 60 al Comune e il 40 per cento ai gestori.

Fino ad oggi, uno dei maggiori ostacoli all’intesa era stata l’opposizion­e dei condòmini che hanno attività o comunque accessi all’interno del cortile e che avevano presentato un ricorso al Tar (mai ritirato, per quanto se ne sa). Ma la «carta forte» nelle mani di Mox sarebbe proprio l’accordo finanziari­o già raggiunto coi condòmini stessi. E adesso l’ipotesi di «compromess­o» tra la stessa Mox e il Teatro Nuovo potrebbe davvero accelerare i tempi.

L’impegno L’assessore: «Ma le scelte culturali e gestionali rimarranno in capo al Comune»

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