Corriere di Verona

Pecchia: «Salvezza alla portata» Ma a San Siro sarà proibitiva Dopo-Fusco, spunta Marchetti

- Matteo Fontana

L’indiscrezi­one Marchetti prima di scelta di Setti, ma in caso di salvezza, Fusco potrebbe restare

Al contrario di Paganini, VERONA Fabio Pecchia non ha problemi a ripetersi. Ecco che il tecnico del Verona, a Coverciano per la premiazion­e della Panchina d’Oro 2016-2017 (si è piazzato terzo tra gli allenatori della scorsa Serie B: il riconoscim­ento è andato allo spallino Leonardo Semplici), torna su un concetto che non smette di esprimere. Ossia, il rifiuto per le tabelle: «Non so se 34-35 punti saranno sufficient­i, noi dobbiamo pensare di farne il più possibile. Ci vogliamo giocare la salvezza fino alla fine, l’obiettivo è alla nostra portata», dice Pecchia ai microfoni di Radio Rmc.

Previsioni vietate, dunque, in apertura al ciclo di ferro che in un mese porterà a disputare sette gare. Sabato l’Hellas gioca con l’Inter, poi ci saranno altri sei turni, a cominciare dal recupero del 4 aprile con il Benevento. Pecchia osserva: «Il mese di aprile sarà decisivo, ci sono tante partite e tanti scontri diretti».

Sul calendario sono già segnate le date dei duelli clou. L’8 con il Cagliari, il 18 col Sassuolo, il 29 con la Spal. Ricomincia, dopo la pausa per gli impegni delle nazionali, da Milano, dunque, il Verona, e da San Siro, la Scala del calcio che mai ha sorriso ai gialloblù. Vittorie zero, non solamente con l’Inter, ma pure con il Milan. Quanto alle sfide esterne ai nerazzurri, la statistica è eloquente: undici pareggi e sedici sconfitte in campionato, più quattro partite perse in Coppa Italia. La missione sembra di utopistica realizzazi­one per l’Hellas, che soltanto nove giorni fa ha preso un’imbarcata solenne con l’Atalanta, ma per salvarsi occorre prendere punti ovunque e con chiunque: la Spal che ha bloccato la Juventus insegna, idem il Crotone che proprio a Milano con l’Inter si guadagnò un pareggio pesantissi­mo.

Ieri la squadra ha ripreso ad allenarsi a Peschiera del Garda. Se questo è il presente del Verona, Maurizio Setti ha cominciato a pensare al futuro prossimo del club. Una valutazion­e che non può prescinder­e dall’esito del campionato in corso (salvezza o retrocessi­one, la distanza è oceanica, anche quanto a introiti dai diritti televisivi). Con Filippo Fusco in uscita, e l’identico discorso che riguarda Pecchia, filtrano le prime indiscrezi­oni per l’incarico di ds. Il nome che spunta è quello di Stefano Marchetti, proiettato in prima fila dal sito www.alfredoped­ulla.com. Marchetti è l’architetto del Cittadella, società di cui è direttore generale. Il timone l’ha preso nel 2005, portando una realtà di provincia a radicarsi a buoni livelli in B. Un anno fa Marchetti fu vicinissim­o al passaggio al Chievo, ma poi decise di restare a Cittadella. Il suo profilo è tra i più apprezzati nella sede del Verona, ma i tempi non sono ancora maturi per una trattativa. Anche perché se l’Hellas si salvasse non è da escludere che Setti tenti di andare in pressing su Fusco per convincerl­o a restare.

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Ds Cittadella Stefano Marchetti

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