Corriere di Verona

Verdi, il 26 agosto la serata evento all’Arena

Il 26 agosto la serata dedicata al compositor­e di Busseto con interpreti d’eccellenza (Meli e Salsi) e giovani stelle (Mudryak). Da «Rigoletto» a «Il Trovatore» passando per «La Traviata». Gasdia: «Progetto da ripetere per Rossini e Puccini»

- Matteo Sorio

Oggi, Verdi. Domani, Rossini e Puccini. L’Arena, l’opera, i grandi eventi monotemati­ci. «L’idea è rifare questo progetto anche nel 2019, 2020 e 2021, con lo stesso tipo di concerto per Rossini, insieme al Rossini Opera Festival, e per Puccini», così il sovrintend­ente della Fondazione Arena, Cecilia Gasdia. Intanto c’è «Verdi Opera Night» e cioè la serata che il 26 agosto alle 21.30 (biglietti, già in vendita, da 16 a 139 euro) suggellerà il 96esimo festival areniano in programma dal 22 giugno al 1° settembre (presentazi­one ufficiale il 17 aprile, a maggio conferenza anche a Roma). Serata interament­e prodotta dalla Fondazione Arena e divisa in quattro momenti: la Sinfonia de «La Forza del Destino» sulla coreografi­a dei ballerini della Fondazione, il secondo atto di «Rigoletto», il terzo atto de «Il Trovatore» e de «La Traviata». Nel cast, interpreti navigati come Luca Salsi e Francesco Meli e giovani affermati pure loro come Rame Lahaj e Maria Mudryak, peraltro due delle sette voci che nell’occasione debuttano all’anfiteatro di Piazza Bra. Spiega, Gasdia, che «Verdi Opera Night» vuole «celebrare Verdi, il suo binomio con l’Arena che nasce fin da quell’Aida del 1913 che diede il via al nostro glorioso Festival, così come l’Arena stessa e tutti i suoi lavoratori: di fatto sarà una festa di chi ha salvato la Fondazione, dai ballerini al coro passando per l’orchestra, i tecnici e chi lavora negli uffi- ci», e non per niente è «una scelta precisa di valorizzaz­ione» quella d’iniziare la serata con il corpo di ballo ne «La Forza del Destino». Serata ch’è vista come «il primo exploit del nuovo corso», rimarca Gasdia, e che per l’as-

sessore alla Cultura, Francesca Briani, «dimostra la volontà di alzare sempre di più l’asticella della qualità». Direttore d’orchestra, nella serata verdiana, il maestro veronese Andrea Battistoni: «Non riesco a immaginare migliore introduzio­ne per il turista curioso o per i giovani pronti ad avvicinars­i all’opera italiana, mentre gli appassiona­ti ritroveran­no, nelle romanze e nei cori più conosciuti di Verdi, il bagliore originario che li ha introdotti alle gioie della lirica». Andiamo agli artisti, dunque, gli stessi che Gasdia ringrazia perché «questo è l’anno di risanament­o e loro ci stanno venendo incontro». Per «Rigoletto», allora: il baritono verdiano d’eccellenza Luca Salsi (Rigoletto), il tenore kosovaro Rame Lahaj, vincitore a«Operalia di Placido Domingo 2016», alla prima in Arena (Duca di Mantova), il soprano statuniten­se di fama internazio­nale Lisette Oropesa, pure lei al debutto areniano (Gilda), quindi Biagio Pizzuti (anche lui all’esordio a Verona), Carlo Bosi, Romano Dal Zovo, Nicolò Ceriani ed Enrico Marchesini (il quarto interprete all’esordio qui). Per «Il Trovatore»: un nome top come Francesco Meli (Manrico), due volti amati dal pubblico scaligero quali Serena Gamberoni (Leonora) e Violeta Urmana (Azucena), il baritono verdiano Simone Piazzola (Conte di Luna) e i già citati Dal Zovo e Bosi. Per «La Traviata», infine: gli esordi in Arena della 23enne Maria Mudryak, affermato soprano kazako, cresciuta in Italia (Violetta Valéry), e del noto tenore Luciano Ganci (Alfredo Germont), insieme a Piazzola, l’altra debuttante areniana Martina Gresia e Dal Zovo.

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Le opere di Verdi sono le più apprezzate dal pubblico areniano (in foto Traviata)
Connubio magico Le opere di Verdi sono le più apprezzate dal pubblico areniano (in foto Traviata)
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