L’Inter all’orizzonte: incubo-Icardi per la difesa Hellas
Maurito, 4 graffi in 6 gare al Verona L’ex Fontolan: «È micidiale in area, meno da fuori: guai a distrarsi»
Fontolan La chiave a San Siro sarà ritrovare un Verona più compatto
L’Hellas contro il segno VERONA dei quattro. Tanti quanti sono i gol che Mauro Icardi ha realizzato contro il Verona (in sei partite disputate con l’Inter). Quattro, anche, come le reti firmate dal centravanti argentino nell’ultima partita dei nerazzurri, vinta per 5-0 a Genova con la Sampdoria. C’è da pensare a una task force per bloccare Maurito, sabato a San Siro. All’andata il lavoro di squadra dei gialloblù fu eccellente, al punto che Icardi, che in quel periodo trasformava in gol qualsiasi ciuffo d’erba toccasse, rimase a secco al Bentegodi. Il Verona perse ugualmente per 2-1, dopo una prova di valore. Magra consolazione, ma il punto di partenza per la sfida di Milano è questo: arginare lo strapotere dell’attaccante di Luciano Spalletti, che ha superato un appannamento causato anche dalle noie fisiche che l’hanno tormentato in questi mesi. Perché è vero che l’Inter è piena di frecce, ma altrettanto certo è che se Icardi gira tutto diventa molto più semplice. Al contrario, le difficoltà aumentano. Dunque, il passato dice che Maurito ha segnato al Verona per la prima volta nel 2014, in un 2-2 combattuto, con l’Hellas avanti grazie a Luca Toni, sorpassato da una doppietta di Icardi e poi in gol allo scadere con una magia combinata sull’asse SaviolaNico Lopez (tacco del primo, stoccata vincente del secondo). Si giocava al Meazza, mentre al ritorno l’Inter passeggiò a Verona: 3-0, e Icardi marcò l’apertura del monologo dei nerazzurri. L’anno dopo, al Bentegodi, fu spettacolare 3-3, con l’Hellas, già con più di un piede in B, che giocò una delle sue migliori partite stagionali. Avanti per 3-1, i gialloblù vennero agguantati. Proprio Maurito accorciò le distanze, prima del definitivo pari siglato da Perisic. Saranno entrambi in campo sabato e guideranno la rigenerata Inter all’assalto di un Verona che prova ad opporsi alla storia e alla tradizione negativa a San Siro. Regola iniziale: tutti gli occhi addosso a Icardi, che ha griffato 22 gol sul totale dei 47 all’attivo per la sua squadra. Dato statistico eloquente: siamo nell’ordine del 46.8 per cento complessivo.
Silvano Fontolan, stopper dell’Hellas dal 1983 al 1988, protagonista del Verona dello scudetto (e non solo), nonché ex anche dell’Inter, in cui ha giocato nel 1978-79, commenta: «Icardi è micidiale in area. Non così al di fuori dei sedici metri, o perlomeno è molto difficile che lo sia. Per questo è decisiva l’attenzione in ogni istante, perché basta una minima distrazione e ti infila». Prosegue Fontolan: «Si tratta di un attaccante eccezionale. L’Hellas ha fatto male con l’Atalanta, ma nelle gare precedenti aveva mostrato di essere più compatto in difesa e questo è un aspetto fondamentale nella corsa a restare in Serie A. Allo stesso modo dovrà comportarsi con l’Inter. Icardi è il nemico pubblico numero uno per il Verona, ma non il solo».