Trasporto pubblico, la gara slitta ancora «Colpa del filobus»
La gara per l’assegnazione del servizio di trasporto pubblico nella nostra provincia slitta in avanti. Era stata bandita per lunedì prossimo, ora invece ci sarà tempo fino al 2 maggio, per chi voglia partecipare. In gioco, nei due lotti, il servizio d’autobus in città col collegamento con l’aeroporto da una parte, e quello nel resto della provincia dall’altro.
Il rinvio, ancora una volta, è legato ai ritardi nella realizzazione del filobus cittadino. «Come ho già detto più volte – spiega il consigliere provinciale delegato ai Trasporti, Matteo Pressi - anche un solo giorno in più o in meno di servizio del filobus crea modifiche agli equilibri della gara e pertanto il Piano Economico e Finanziario va rivisto». Il progetto-filobus tornerà la settimana prossima all’esame del Cipe, e se ci fossero altre modifiche, saremmo di nuovo punto e a capo. «L’Amt spiega ancora Pressi - nelle ultime settimane si è trovata davanti alla necessità di modificare più volte la data di entrata in servizio: d’altro canto il filobus è un’opera complessa e che necessita dell’approvazione di attori che si trovano anche fuori Verona (il governo ed il Cipe, appunto, ndr). E in questo caso ci siamo trovati di fronte anche alla necessità di aggiornare lievemente le basi d’asta, per cui abbiamo ritenuto coerente prevedere la possibilità per le imprese di avere più tempo per formulare la loro manifestazione di interesse». In concreto, cosa cambia? “Nulla, risponde il consigliere provinciale – e tutte le altre ricostruzioni sono false e strumentali».
C’è però chi la pensa diversamente. Secondo i consiglieri comunali del Pd (Carla Padovani, Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani) «ciò che lascia più perplessi è la decisione di inserire le ‘linee di indirizzo per il piano di bacino’ come documento ufficiale di gara: una evidente forzatura in quanto si tratta di un lavoro in progress improvvisamente promosso a documento ufficiale. Tutta questa confusione – sostiene il Pd rappresenta una pesante ipoteca anche sulla entrata in esercizio del filobus e sulla ridefinizione complessiva della rete mentre il rischio per il futuro è che ogni diatriba si scarichi sulle spalle dei cittadini sotto forma di disservizi e aumento dei costi».
E secondo Michele Bertucco (Sinistra e Verona in Comune) «le modifiche formalizzano quanto andiamo dicendo da mesi, ovvero che si è messo a gara un servizio fondamentale senza aver prima deciso gli obiettivi e il tipo di servizio che si vuole offrire. Gli indirizzi approvati – sottolinea Bertucco - sono solo una serie di raccomandazioni insufficienti a definire una rete organica, ed il messaggio che filtra dalla Provincia è chiaro: ‘Chiunque vinca si arrangi, questo non è più affar nostro’. Le stesse aziende – afferma il capogruppo - parteciperanno ad una sorta di gara al buio, senza conoscere i valori economici esatti né le scelte di fondo, e queste condizioni, unite alla scelta tuttora ingiustificata di dividere l’appalto in due lotti, - conclude Bertucco - minacciano un mix micidiale per il futuro del trasporto pubblico».