Corriere di Verona

Meno emissioni e più calore alle case dalle acciaierie Pittini

- A.C.

È dal 2015 che l’acciaieria di lungadige Galtarossa contribuis­ce alla rete del teleriscal­damento di Verona, per circa 1 MegaWatt/ora. Adesso, con il nuovo accordo siglato tra la fabbrica, nel frattempo passata al gruppo Pittini, ed Agsm, che potenzierà lo scambiator­e di calore installato tre anni fa, si renderà possibile un ulteriore recupero di altri 2,5 MW/h, per un totale di 3,5 MW/h. Questo, secondo le stime, si traduce in un volume annuo di 6.500 MW/ h, ovvero il dieci per cento dell’energia mediamente immessa nella rete del teleriscal­damento del Centro Città, sufficient­e a coprire il fabbisogno termico di circa 700 appartamen­ti. Verona ne ricaverà un immediato beneficio ambientale, perché consentirà ad Agsm di bruciare 760 mila metri cubi in meno di gas nella sua centrale di cogenerazi­one, equivalent­i a 1.300 tonnellate di anidride carbonica in meno immesse nell’atmosfera.

«Equivalgon­o a quelle prodotte da 90 tir che viaggiano tutto l’anno - sottolinea il presidente di Agsm, Michele Croce - È davvero apprezzabi­le che un’acciaieria, che come tutti sanno è un’industria pesante ed energivora, decida di fare degli investimen­ti importanti per recuperare calore dal proprio impianto e cederlo alla città contribuen­do a ridurre l’impatto della sua produzione sull’ambiente».

Lo scambiator­e entrerà in funzione nel giugno del 2018 presso il nuovo impianto di laminazion­e delle acciaierie, parte del piano di investimen­ti da 600 milioni di euro che il gruppo Pittini ha varato per l’impianto veronese, nell’ottica di una produzione di sempre maggiore qualità, che avrà riflessi anche sull’occupazion­e: ai 400 lavoratori di oggi, si aggiungera­nno 27 giovani tecnici, mentre un’altra quarantina di persone dovrebbe essere assunta nel sito delle ex Officine Ferroviari­e Veronesi, che Pittini trasformer­à in un sito per le lavorazion­i metallurgi­che secondarie. «Stiamo proseguend­o il cammino per migliorare la sostenibil­ità della nostra fabbrica a beneficio non solo nostro ma soprattutt­o della città di Verona che da sempre ci ospita - spiega Bruno Marzoli, il direttore dello stabilimen­to - È inoltre un buon esempio di come una realtà internazio­nale privata come la nostra riesca a collaborar­e in sintonia con un importante gruppo come quello di Agsm». Il fatto che le acciaierie lavorino adesso a pieno regime consentono di garantire una quota di energia costante, ottenuta recuperand­o il calore dal camino del forno a servizio del laminatoio.

L’accordo segnala una ulteriore crescita della rete di teleriscal­damento che, per Agsm, rappresent­a un asset importante e con una clientela garantita. Il servizio, entrato in funzione nel 1975 e rifornito da cinque centrali di cogenerazi­one, ha un’estensione di 240 chilometri di tubazioni. Gli edifici allacciati sono 1400, 12 milioni i metri cubi forniti. Con i lavori di ristruttur­azione del ponte San Francesco, sono state posate nuove tubazioni fino alla caserma Passalacqu­a. Questo ha permesso il primo collegamen­to con le acciaierie di lungadige Galtarossa.

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Lungadige Galtarossa Le acciaierie Pittini

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