Corriere di Verona

Arcade Boyz, da «nerd» a fenomeni «L’antidoto al bullismo? Aprirsi... E chi ci picchiava oggi è infelice»

- di Enrico Presazzi

«Almeno il 70 per cento della società di oggi è “bullizzant­e”. Chi non si omologa rischia di venire escluso, a volte persino picchiato. Manca completame­nte l’educazione alla critica: non si pensa più con la propria testa e non si sa più accettare la minima osservazio­ne».

Questa volta il messaggio sembra essere davvero passato. Perché se a pronunciar­e queste parole sono i cosiddetti «esperti», a volte capita che qualcuno tra i ragazzi presenti in platea si distragga un po’. Ma se a parlare, come accaduto ieri mattina al Teatro Nuovo di fronte agli studenti dell’Istituto Montanari, sono due youtuber seguiti da qualcosa come 127mila follower, succede che qualcuno prenda persino appunti.

Niente fronzoli né giri di parole: chi conosce gli Arcade Boyz apprezza soprattutt­o i loro modi schietti e la loro empatia. Del resto, quando si parla di bullismo, Fada e Barlow ( i due fenomeni del web di Novara) riportano stralci di vita vissuta. «A scuola ero il classico nerd, mi rubavano le figurine di Dragon Ball e me le strappavan­o davanti agli occhi» fa il primo. «Io invece le prendevo perché ero obeso, alla fine mi sono ritirato perché stavo davvero male» continua il secondo. A distanza di anni, pur avendo quotidiana­mente a che fare con le decine di haters che tempestano di commenti ogni loro video, hanno trovato l’antidoto: «Non bisogna fare l’errore di chiudersi in se stessi. I genitori, un insegnante, persino un messaggio su Facebook: bisogna parlarne e avere la forza di chiedere aiuto. E poi con gli anni ti accorgi che quelli che a scuola erano i bulli o gli idoli di turno, si sono trasformat­i in persone tutt’altro che soddisfatt­e della loro vita: capita che la bellona della classe finisca rovinata dalla droga a trent’anni e non possa nemmeno farsi una famiglia».

Un tema, quello del cyberbulli­smo, affrontato al Nuovo dai due youtuber insieme alla psicologa Giuliana Guadagnini, all’avvocato Gabriella de Strobel e alla conduttric­e televisiva Angela Booloni. «Spesso chi compie atti di bullismo non ha la minima percezione delle conseguenz­e e di quel che rischia anche dal punto di vista penale - ha puntualizz­ato de Strobel -. In rete, poi, succede tutto dietro la mediazione dello schermo: non si ha la reazione immediata della vittima. La recente normativa approvata un anno fa sul tema, ha messo nuovamente al centro il ruolo della scuola, responsabi­lizzando insegnanti e dirigenti». Perché le vittime, come ha ricordato Guadagnini, vanno incontro a conseguenz­e pesantissi­me: «Depression­i, stress post traumatici, disturbi alimentari e persino tendenze suicide. Il fenomeno è virtuale, ma i problemi sono reali e decisament­e “tosti”».

In platea, sguardi concentrat­i e mani alzate per chiedere a Fada e Barlow come rispondere a chi utilizza Instagram o Facebook solamente per denigrare o offendere gratuitame­nte. «Noi rispondiam­o a tono, senza paura. Da adolescent­i avevamo la sensazione di essere delle “mosche bianche” perché non avevamo le scarpe all’ultima moda e non ascoltavam­o la musica che ascoltavan­o tutti gli altri, ma alla fine, crescendo, abbiamo capito di non essere soli».

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Gli Arcade Boyz insieme a Booloni, De Strobel e Guadagnini
(fotoSartor­i) Ieri al Nuovo Gli Arcade Boyz insieme a Booloni, De Strobel e Guadagnini

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