Cortina mondiale, via al tunnel ma il resto dei cantieri è bloccato
2021, ok gli impianti sportivi ma aumentano i timori per le infrastrutture
Bene (per molti ma non per tutti: gli ambientalisti, per dire, sono contrari) la candidatura per le Olimpiadi del 2026. Ma a che punto siamo con i cantieri per i Mondiali di sci del 2021, che pure si svolgeranno a Cortina e vorrebbero essere la «vetrina» dei Giochi che cinque anni più tardi dovrebbero svolgersi all’ombra delle Dolomiti? La risposta è indietro, indietrissimo, praticamente fermi per quel che riguarda la parte viabilistica e infrastrutturale. Mentre procedono come da cronoprogramma, assicurano gli organizzatori, i lavori della parte sportiva, grazie anche all’accelerazione impressa dalla nomina del commissario Luigi Valerio Sant’Andrea.
Era stato lo stesso amministratore delegato di Anas, Gianni Vittorio Armani, a lamentarsi delle lungaggini burocratiche che frenano i lavori (attesi da almeno 15 anni): «Non possiamo aspettare due anni un’autorizzazione, perché ci vogliono due anni e mezzo per costruire una galleria. E basta fare due conti per capire che entro il 2021 non ce la possiamo fare». L’elenco delle opere in agenda è lunghissimo: sono 42, per un totale di 169,9 milioni di euro. Si va dalla risistemazione dell’Alemagna agli attraversamenti dei centri abitati di Tai, Valle, San Vito e Zuel, passando per una miriade di svincoli e vasche anti frana. «Non c’è un solo cantiere aperto» spiega l’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, bellunese come il consigliere regionale Franco Gidoni che aggiunge: «Va ricordato che il termine non è il 2021, anno dei Mondiali, ma il 2020, anno delle finali della Coppa del Mondo. Gli unici lavori pronti a partire sono quelli per il tunnel anti frana di Acquabona» che, spiega l’assessore alle Infrastrutture Elisa De Berti, Anas ha promesso di iniziare «subito dopo Pasqua». Ad aggiudicarsi l’appalto da 6 milioni è stato il Consorzio Stabile S.A.C.
Quanto all’Alemagna, dopo la rimozione dell’architetto bellunese Bortolo Mainardi dal ruolo di componente del gruppo istruttore della Via («È da evitare che in nome dell’urgenza si cerchino scorciatoie» aveva ammonito, dicendosi preoccupato del rispetto dei tempi), i cinque progetti, e cioè le rettifiche delle curve di Castellavazzo, le gallerie a Tai e Valle di Cadore, la variante a San Vito e quella a Cortina, sono ancora in stallo, tra commissione Via e conferenze dei servizi, anche a causa delle osservazioni (eufemismo tecnico, meglio sarebbe parlare di critiche feroci) presentate dai residenti interessati dai tracciati. C’è in ballo perfino un ricorso al Tar e non a caso Armani s’era lamentato pure di questo: «Noi vogliamo fare le opere ma il territorio è della stessa idea?». «Mi hanno assicurato che una decina di cantieri aprirà dopo l’estate - continua De Berti - ma il quadro non è chiaro. Domani (oggi,
ndr.) sarò a Cortina e giovedì (domani, ndr.) a Roma. Parlerò con Anas e mi farò dare un cronoprogramma dettagliato». Diversa la situazione per quel che riguarda l’impiantistica sportiva, di cui si stanno occupando la Fondazione Cortina 2021, il Comune e la Provincia. «L’anno scorso sono partiti i lavori della nuova pista “Vertigine”, dove si disputeranno le gare di discesa, gigante e super G: entro il 2018 sarà completata al 95% - spiega Alberto Ghezze, responsabile dell’Area Sportiva -. Sempre entro quest’anno finiremo il restyling della pista “Olimpia”. A giugno inizieranno i lavori per la nuova Finish Area a Rumerlo e il bypass per raggiungerla». Il piano, che ammonta a 100 milioni, si articola in quattro fasce di priorità: nella prima, «massima priorità», ci sono anche la pista Lacedelli sulle Cinque Torri, il bacino idrico sempre sulle Cinque Torri e il sistema antivalanghivo in Tofana, ma si dovrà attendere il 2019 (a breve partiranno le conferenze dei servizi); nella seconda, che garantirà l’organizzazione dei Mondiali, ci sono interventi in project con i privati (e quindi si suppone con iter più rapidi rispetto all’appalto pubblico) come la sostituzione del primo tronco della funivia «Freccia nel cielo» con una cabinovia, il by-pass stradale e gli ampliamenti sulle piste A e B a Col Drusciè. Poi ce ne sono una terza e una quarta ma qui si sconfina nel sogno: si parla perfino del ripristino della vecchia funivia Pocol-Cortina.
De Berti Giovedì sarò in Anas a Roma
Ghezze Per gli impianti si procede spediti