Villa Pisani, fiore all’occhiello nel Polo Museale del Veneto
Il direttore Daniele Ferrara racconta il grande monumento
«Non è solo una villa, è un complesso monumentale dalle mille sfaccettature che dona molti spunti per l’offerta culturale al pubblico, tanto che fa parte del Polo Museale del Veneto ed è inserito nel sistema museale nazionale. Stiamo lavorando per stabilire relazioni con imprese artigiane legate alla creatività e al made in Italy nel rispetto della stessa storia della Villa, che fu sede di scuola di arti e mestieri per sessanta anni dal 1923 al 1983».
Questa è la fotografia che Daniele Ferrara, direttore del Polo Museale del Veneto, propone per uno dei più celebri esempi di villa veneta della Riviera del Brenta.
Il complesso sorge a Stra, in provincia di Venezia, ed è una importante attrazione turistica: sono infatti oltre 150 mila i visitatori che ogni anno arrivano per ammirarla.
Costruita a partire dal 1721 su progetto di Gerolamo Frigimelica e Francesco Maria Preti per la nobile famiglia patrizia veneziana dei Pisani di Santo Stefano, la maestosa villa copre una superficie di 15 mila metri quadri e conta 114 stanze, che nel corso della storia hanno accolto dogi, re e imperatori. Ma anche artisti, poeti e generali; nei primi del Novecento vi ospitò il poeta Gabriele D’Annunzio e l’attrice Eleonora Duse.
«Oggi la Villa conserva affreschi, dipinti e arredi originali del Settecento e dell’Ottocento, tra i quali il capolavoro del massimo esponente della pittura settecentesca italiana, Gianbattista Tiepolo, dal titolo “Gloria della famiglia Pisani”, affrescato sul soffitto della Sala da Ballo”. Da contemplare – prosegue Ferrara - la Sala del Trionfo di Bacco che celebra il dio del vino e della musica e la Sala della villeggiatura che svela i legami amorosi tra dame e cavalieri nel secolo di Casanova». Ma
Un tesoro raro La Villa conserva affreschi, dipinti e arredi originali del ‘700 e dell’800, fra cui il capolavoro del Tiepolo «Gloria della famiglia Pisani»
sono solo alcune delle sale dove si possono ammirare le opere di illustri pittori come Giambattista Crosato, Giuseppe Zais, Jacopo Guarana, Giovanni Carlo Bevilacqua, Francesco Simonini, Jacopo Amigoni e Andrea Urbani. Di grande pregio anche l’appartamento napoleonico che conserva l’imponente letto a baldacchino con l’iniziale dell’imperatore, i monocromi di Giovanni Carlo Bevilacqua che tramandano il mito di Eros e Psiche ed i preziosi mobili in stile Impero. E infine nella sala da pranzo si scopre la tavola apparecchiata con un servizio di piatti utilizzato dalla stessa corte napoleonica.
Ma la bellezza è anche tutt’attorno. Il parco, realizzato dall’architetto padovano Girolamo Frigimelica de’ Roberti, si estende per undici ettari occupando un’intera ansa del naviglio del Brenta. Premiato nel 2008 come «Parco più bello d’Italia» , al suo interno custodisce il famoso labirinto di siepi di bosso con la torretta al centro, tra i più importanti d’Europa, dove un tempo si dilettavano a rincorrersi cavalieri e dame, simbolo della filosofia classica con il mito di Minotauro e Minosse. Senza dimenticare l’Esedra con le due gallerie di glicini ai lati, le scuderie sullo sfondo del parterre centrale, la ricca raccolta di agrumi nell’Orangerie e le piante e i fiori nelle Serre Tropicali. E poi c’è il Museum Café della Villa, ricavato da una antica scuderia recentemente ristrutturata, dove i visitatori possono ristorarsi immersi nel paesaggio settecentesco.
Spazi ideali per l’accoglienza. «Infatti, accanto alle grandi mostre d’arte, proponiamo diverse attività didattiche con l’associazione Ville Venete - conclude il direttore -. Visite interattive, laboratori e attività ludiche progettati per le scuole al fine di coinvolgere gli studenti nel mondo delle ville, far conoscere la storia, l’arte, la natura e l’opera degli uomini che hanno segnato per cinque secoli il territorio veneto».