All’ex Tiberghien anche un nuovo albergo oltre a case ed Esselunga
La giunta comunale lavora alla variante. Bertucco: «Volumi da abbattere, museo e parco»
L’ex Tiberghien di via Unità d’Italia è ad oggi è un grandissimo cratere vuoto, dopo la demolizione della vecchia fabbrica che ha salvato solo pochi edifici e la storica, altissima ciminiera. Ma è destinato presto a essere riempito. La Regione Veneto ha dato via libera alla realizzazione di un nuovo albergo, mentre Esselunga conferma di volervi costruire una sua nuova sede (forse chiudendo quella attuale di via Fincato, che potrebbe diventare un centro di smistamento), oltre a una componente di edilizia residenziale. Da sinistra, Michele Bertucco chiede taglio di cubature, un museo e un parco.
La Regione Veneto ha dato via libera alla realizzazione di un nuovo albergo, mentre Esselunga conferma di volervi costruire una sua nuova sede (forse chiudendo quella attuale di via Fincato, che potrebbe diventare un centro di smistamento). Queste le ultime novità sul futuro dell’ex Tiberghien di via Unità d’Italia, che al momento è un grandissimo cratere vuoto, dopo la demolizione della vecchia fabbrica che ha salvato solo pochi edifici e la storica, altissima ciminiera.
A Palazzo Barbieri le novità saranno fatte rientrare all’interno della «nuova» Variante Urbanistica 23, che l’assessore all’Urbanistica, Ilaria Segala, presenterà in giunta al suo ritorno da un viaggio in Cina, ossia più o meno a metà aprile. Nel «cratere» attuale sorgeranno abitazioni, un nuovo supermercato e una zona residenziale. Per il nuovo albergo erano insorte difficoltà tecniche, ma proprio la Regione Veneto ha di recente chiarito che, essendo la zona compresa nel Paqe (Piano d’Area del Quadrante Europa), l’hotel potrà essere realizzato.
Quanto a Esselunga, l’assessore Segala si limita a dire che «nella zona è previsto anche un altro, enorme insediamento commerciale (il Centro La Cercola vicino al casello di Verona Est, ndr) e le due cose andranno sicuramente discusse insieme». Con chiarissima preferenza per il supermercato all’ex Tiberghien, piuttosto che per l’enorme centro commerciale, che l’amministrazione cercherà con ogni mezzo legale di non far nascere. Sul resto dell’intera area, Segala ricorda che «c’è un vincolo di archeologia industriale, ma rispettandolo appieno c’è anche l’esigenza di far rivivere la zona, garantendo vivibilità, frequentazione e sicurezza».
Ed intanto è già duello sulle metrature. Michele Bertucco (Sinistra e Verona in Comune) assieme a Giuseppe Campagnari e a Jack Salbego ha presentato ieri la sua proposta di Variante Urbanistica («ne produciamo più noi che la giunta comunale…» ha detto sorridendo) per la trasformazione della zona. Braccio di ferro sull’ampiezza dell’Esselunga: la giunta precedente pensava a 16mila metri quadri, Bertucco vorrebbe un taglio assolutamente drastico, e alla fine si potrebbe arrivare ad una mediazione tra i 10 e i 12mila metri quadri. Per il resto, Bertucco ricorda che «ad oggi nell’area sono consentite nuove costruzioni che possono arrivare fino al 75% dei manufatti esistenti e già autorizzati, ed altezze massime dei nuovi edifici pari all’altezza della storica ciminiera. Una colossale ondata di cemento – tuona il capogruppo - destinata a soffocare i quartieri di San Michele a Borgo Trieste. Noi invece – aggiunge - chiediamo di ridurre superfici e volumetria al 30% (sempre rispettando il criterio del 50% destinato a verde e servizi) e di ricondurre l’altezza massima al più alto degli edifici esistenti».
Quanto all’uso di quegli edifici, Bertucco, Campagnari e Salbego pensano «ad un museo etnografico del lavoro operaio, ad un centro polivalente dove i giovani abbiano uno spazio concreto di elaborazione artistica, multimediale ed economica (gestito dalla Circoscrizione) e ad un Parco Urbano di circa 20.000 metri quadri che funzioni da cerniera tra i quartieri e il parco dell’Adige Sud (Giarol Grande)». In conclusione, secondo Bertucco «forse più dell’Arsenale e della Cercola, questo è il vero banco di prova per l’Amministrazione».