Corriere di Verona

«Lago, non c’è una giusta promozione»

Le categorie chiedono impegno concreto ai Comuni

- Sam. Nott.

«Il Lago di Garda sta vivendo una stagione felice: stiamo registrand­o un positivo trend di presenze straniere che, da qualche anno, si riversa copioso su cittadine ed entroterra. Ma non ci si illuda: senza adeguata promozione, si perderanno posizioni e capacità attrattiva». Il grido d’allarme lo lanciano tutte le associazio­ni di categoria gardesane.

In un testo congiunto Consorzio di Promozione Lago di Garda Veneto, Federalber­ghi, Confindust­ria Verona, Confcommer­cio Verona, AssoGardaC­amping e Parchi del Garda chiedono un impegno concreto da parte di Comuni e amministra­zioni del Garda veronese.

La ragione è semplice: il Consorzio, unico organismo che può occuparsi di promozione turistica del territorio, è impossibil­itato a farla perché non dispone di fondi adeguati. La legge turistica regionale, quella che ha istituito le Dmo, appare troppo farraginos­a e non lascia tranquille le amministra­zioni sulle possibilit­à di finanziame­nto. Risultato? Nessuno fa promozione del Garda veronese e i risultati raggiunti in breve tempo, altrettant­o rapidament­e potrebbero essere bruciati.

«Siamo molto preoccupat­i – conferma David Berti, presidente della Sezione Turismo di Confindust­ria – perché nelle fiere internazio­nali di settore, noi non ci siamo mentre i nostri competitor sì, e sono molto agguerriti. E non sto parlando solo di Turchia, Grecia, Egitto, Tunisia, ma anche di Lombardia e Trentino. La loro promozione del lago c’è e funziona».

I risultati ottenuti dalla sponda veronese del Garda in questi anni, sono stati enormi: secondo i dati diffusi da Confindust­ria, il comparto turistico della provincia di Verona ha registrato un incremento del fatturato complessiv­o, dal 2014 ad oggi, pari al 20%, per un totale di più di 2 miliardi di euro di giro d’affari e con il coinvolgim­ento di più di 20mila addetti.

Questa ottima performanc­e, però, è stata aiutata anche da fattori esterni: il difficile contesto socio-politico del basso mediterran­eo ha dirottato generosi flussi turistici dai Paesi attualment­e ritenuti a «rischio», verso la nostra penisola.

Il lago, quindi, ne ha beneficiat­o, ma nel momento in cui quei mercati torneranno sicuri, il Garda si dovrà confrontar­e con veri colossi. «Anche se adesso stiamo facendo buoni numeri – analizza Paolo Artelio, presidente del Consorzio Lago di Garda Veneto – dobbiamo investire in promozione perché ci stiamo confrontan­do con Paesi e mete turistiche che sono in grado di competere fortemente con noi, soprattutt­o sul prezzo. Senza una promozione adeguata mettiamo a rischio l’economia di un intero territorio».

Per questo, tutti insieme i rappresent­anti delle categorie economiche hanno ribadito che «bisogna convogliar­e impegno e risorse economiche verso l’unico soggetto deputato alla promozione del lago di Garda, ovvero il Consorzio. Non devono esserci dubbi e indugi da parte di nessuno». L’alternativ­a è assistere alla crisi del Garda e del suo turismo.

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