Corriere di Verona

Olimpiadi 2026, si allontana il sogno dei Giochi a Cortina Il Coni su Milano

«Irritazion­e per i ritardi nei Mondiali e niente bis»

- di Giovanni Viafora

Mettiamola così: è come se d’un tratto ci si trovasse, invece che al cancellett­o di partenza di una discesa libera, ai piedi di un muro di ghiaccio da valicare con gli sci di fondo. Un cambio di prospettiv­a mica da ridere. Però questo, purtroppo, sembra essere il destino in sorte alla candidatur­a olimpica di Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026. Al di là del fermento degli ultimi giorni, infatti, culminato nel vertice a tre di lunedì scorso a Venezia tra il governator­e del Veneto Luca Zaia, e i colleghi di Trento e Bolzano, Ugo Rossi e Arno Kompatsche­r — chiamati dal primo a supportare il progetto dei «Giochi delle Dolomiti» —, le ultime notizie provenient­i da Roma non lascerebbe­ro molto spazio all’immaginazi­one. Il punto è questo: che tra le tre possibili pretendent­i al trono — che oltre a Cortina, sono Torino e Milano — il Coni la sua scelta l’avrebbe già fatta. E sarebbe quella di puntare su Milano. Le voci (autorevoli) che giungono dai palazzi capitolini dello sport, sostengono che le ragioni alle basi di questa opzione sarebbero sostanzial­mente due.

La prima: che il Cio, cioè il Comitato olimpico internazio­nale — che è l’ente che alla fine di questo primo processo di studio a livello nazionale «indicherà» la località destinata al ballottagg­io finale — avrebbe comunicato al Coni che non prenderà in consideraz­ione i centri che hanno già ospitato in passato competizio­ni olimpiche. Un criterio radicale, che eliminereb­be in un colpo solo sia Torino, sia ovviamente Cortina (che, come si ricorda, fu sede dei Giochi nel 1956). Per altro — come viene fatto notare ancora dalla Capitale — alla «Regina» sono già stati assegnati i Campionati del Mondo di Sci del 2021, per cui l’ipotesi di una «doppietta» nel giro di pochi anni viene considerat­a impensabil­e.

Ma c’è anche una seconda ragione, che riguarda specificam­ente Cortina. E che è legata proprio alla preparazio­ne dell’appuntamen­to del 2021. Quello che trapela dal Coni, infatti, è che il Cio, a sua volta, avrebbe manifestat­o una notevole irritazion­e per i ritardi nei lavori di allestimen­to dei prossimi Mondiali (va ricordato che il presidente della Federazion­e internazio­nale dello Sci, Gian-Franco Kasper, è anche membro del Cio). Ritardi che, come abbiamo spiegato ieri su questo giornale, riguardano soprattutt­o la parte viabilisti­ca e infrastrut­turale («Non c’è un solo cantiere aperto», ha dichiarato l’assessore all’Ambiente della Regione, Gianpaolo Bottacin).

Il Coni, dunque, farebbe la partita su Milano. Una soluzione che, paradossal­mente, potrebbe far rientrare — anche se in minima parte — il Veneto dalla finestra, visto che alcune specialità potrebbero pure essere ospitate in strutture situate della nostra regione (Verona per il ghiaccio?). Però la verità è che, da questo punto di vista, siamo ancora in una fase prematura — non è detto affatto che l’Italia riesca ad aggiudicar­si la partita, per dire —, per cui l’unica cosa certa sembra essere proprio l’esclusione di Cortina.

Già, ma ora cosa succederà? Zaia di certo non mollerà subito. Anzi, probabilme­nte cercherà di far leva su due fattori. Il primo è quello del tempo: l’assegnazio­ne dei Giochi 2026 avverrà soltanto nel 2019. Che è un’altra era. Il secondo è quello politico: l’Italia oggi è senza governo, ma cosa succedereb­be domani, per esempio, con un esecutivo di stampo leghista? Senza dire poi delle questioni di «cuore», quelle più insondabil­i. Un esempio ce l’ha fornito l’altro giorno la campioness­a olimpica Sofia Goggia, che intervista­ta da Alessandro Cattelan su Sky, ha dichiarato che a Torino e Milano lei preferireb­be proprio Cortina. Basterà?

 ??  ?? Coni Giovanni Malagò, 59 anni, romano, dal 19 febbraio 2013 è presidente del Comitato Olimpico Internazio­nale. Dal 2 febbraio 2018 è anche commissari­o straordina­rio della Lega di Serie A
Coni Giovanni Malagò, 59 anni, romano, dal 19 febbraio 2013 è presidente del Comitato Olimpico Internazio­nale. Dal 2 febbraio 2018 è anche commissari­o straordina­rio della Lega di Serie A

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