Da Parise a Scarpa, viaggio tra i luoghi degli scrittori veneti
Camminare tra paesaggi e citazioni, un occhio al libro e uno sguardo al panorama, scoprendo (o riscoprendo) i grandi scrittori del Veneto. È la formula scelta dal giornalista Sergio Frigo per il libro tascabile I luoghi degli
scrittori veneti (Mazzanti editore, 347 pagine, 20 euro), una guida tra 27 autori e 70 mete, che vuole promuovere il territorio «per fare camminare chi legge e fare leggere chi cammina», come sottolinea Frigo. Da Antonia Arslan ad Andrea
Zanzotto, in rigoroso ordine alfabetico, il libro abbina a ogni luogo brani dei libri che mettono in luce quanto lo scrittore interagisca con il territorio. Un Veneto raccontato da «testimonial» di ieri e di oggi, a partire dai luoghi del cuore, le case dove sono nati e cresciuti. «Il Pil letterario è un valore aggiunto del Veneto — fa notare Sergio Frigo — ancora più significativo della produzione economica». Il turismo letterario del libro inizia con Antonia Arslan, nata a Padova, armena di origine, prima dei cinque figli del medico Kayel Michele Arslanian (cognome poi abbreviato in Arslan) e di Maria Vittoria Marchiori di Lendinara. C’è la casa della scrittrice nel cuore di Padova, in via Altinate, c’è la Basilica del Santo da cui parte il suo romanzo più famoso La
Masseria delle allodole, con l’incipit in cui la piccola Antonia viene portata al Santo dal nonno Yerwant, il patriarca della famiglia. Da Padova a Venezia, all’Isola di San Lazzaro. E poi ancora a Susin di Sospirolo, dove Antonia Arslan bimba trascorreva le estati e dove ha ambientato alcune delle pagine più significative del terzo volume della sua trilogia armena. A Mogliano, Frigo guida tra i luoghi di Giuseppe Berto, dal magico Sile di cui lo scrittore racconta in Il cielo è rosso, a Treviso dove Berto aveva studiato e insegnato, al Terraglio. E infine ancora a Venezia, lì nasce la passione tra Antonio e Maria, i protagonisti di Anonimo Veneziano. La Vicenza di Goffredo Parise e poi Salgareda con l’incanto della Casa delle Fate dove visse. E ancora Asiago e Cortina molto amate da Parise provetto sciatore. Venezia è identificata nel libro soprattutto con due autori contemporanei Andrea Molesini e Tiziano Scarpa. La chiesa della Pietà è narrata da Scarpa in Stabat Mater e poi l’Isola di San Giorgio raccontata in Il brevetto del geco. con la Fondazione Cini e il labirinto di Borges. Verona è città del cuore di Emilio Salgari, che dall’infanzia in Valpolicella passò a studiare e vivere a Verona, dove iniziò anche a fare il giornalista. Alcuni dei suoi romanzi più famosi La tigre della Malesia e tutto il ciclo di Sanbdokan sono nati proprio nella città scaligera. Tra le scrittrici, il libro di Frigo, guida attraverso gli itinerari letterari di Tina Merlin «la giornalista del Vajont», a Trichiana e Belluno e Giovanna Zangrandi
a Borca del Cadore, Calalzo e fino all’Antelao, protagonista negli anni della Resistenza con il nome di battaglia di «Anna». Molti i nomi di spicco, da Ippolito Nievo a Dino Buzzati, da Alberto Ongaro a Mario Rigoni Stern.
Tra i contemporanei, oltre ad Arslan, Scarpa e Molesini, ci sono Ferdinando Camon,
Massimo Carlotto, il vicentino Vitaliano Trevisan, il trevigiano Fulvio Ervas. Mancano gli autori della nuova generazione con i loro luoghi (soprattutto le autrici): dal fenomeno letterario dell’anno Matteo Strukul, al veneziano Giovanni Montanaro, a Mattia Signorini di Rovigo, Matteo Righetto, Romolo Bugaro, Mariapia Veladiano, anche se tutti citati nelle pagine introduttive. «Il panorama letterario veneto è vastissimo - spiega Frigo - ho dovuto fare una scelta e come tutte le scelte è soggettiva. Gran parte degli autori di cui ho raccontato sono conoscenze dirette, patrimonio dei miei 25 anni di lavoro come giornalista culturale. Molti di loro sono amici che ho frequentato». Chissà che per gli scrittori e le scrittrici più giovani, non ci sia già in cantiere un secondo volume... Con il libro uscirà anche una app gratuita. Al volume hanno collaborato Tiziana Agostini, Alessandra Bordin, Nicoletta Canazza, Sara Luchetta, Isabella Panfido.
L’incontro a Padova Turismo letterario Il saggio sarà presentato il 6 aprile a Padova, Sala Paladin a Palazzo Moroni alle 18