Verona, la carica dei 200 mila
Assedio in centro per Pasqua e Pasquetta. Parcheggi esauriti. E code record per entrare in Arena
Fino a un’ora di coda per visitare l’Arena e quasi dieci minuti per raggiungere la statua di Giulietta dall’ingresso della Casa in via Cap- pello. Anche il cronometro può raccontare quell’assalto al centro città fra Pasqua e Pasquetta che ha registrato un afflusso di oltre 200mila persone. Esauriti i parcheggi. Pieni i ristoranti. Numeri altissimi pure per i musei. E alla fine è globalmente positivo anche il bilancio degli albergatori.
Fino a un’ora (un tempo intero di gioco più l’intervallo in una partita di calcio) per riuscire a mettere piede nel tempio della lirica. E punte di dieci minuti (un’enormità) per arrivare a toccare il seno di Giulietta. L’Arena e la Casa di via Cappello. Per farsi un’idea dell’assalto registrato dal centro città fra Pasqua e Pasquetta basta il cronometro. Perché erano quelli i picchi nei tempi d’attesa, anche ieri mattina, all’anfiteatro di Piazza Bra - dove in due giorni si sono registrati 11.612 ingressi (7.932 a Pasqua e 3.680 a Pasquetta) - e nel cortile shakespeariano - dove la statistica dice 5.799 ingressi (3.500 più 2.299). File da record, dunque, fuori dall’Arena, per una coda arrivata anche a toccare metà Liston, e in via Cappello, per percorrere la manciata di metri che dalla strada portano alla statua di Giulietta. E d’altronde i parcheggi stessi, sempre ieri, anche a ora di pranzo, restituivano la cartolina di una città zeppa di veronesi e non ma soprattutto di turisti stranieri, con tedeschi, spagnoli, francesi e sudamericani a guidare la torta forestiera: tutti esauriti i 921 posti del park Arena, idem i 340 del Tribunale, stessa storia per i 185 posti di Piazza Isolo, i 740 al Cittadella e i 439 al Centro. Non da meno, peraltro, i musei, vedi i loro numeri, molto alti: a Castelvecchio 3.461 biglietti staccati a Pasqua e 981 a Pasquetta, al Museo Archeologico del Teatro Romano 1.664 a Pasqua e 580 a Pasquetta, alla Tomba di Giulietta 1.487 a Pasqua e 904 a Pasquetta, al Museo Maffeiano 309 a Pasqua e 153 a Pasquetta.
Attese rispettate, con le previsioni del tempo che spianavano la strada al sole, anzi superate. Per una città che, secondo il comandante della polizia municipale, Luigi Altamura, «ha retto bene, conoscendo due giornate che ricordano il ponte dell’8 dicembre e che, vista anche la tendenza delle persone a dirigersi verso zone come Ponte Pietra e Castel San Pietro, rappresentano un buon viatico per la nuova stagione». Due giornate che, di fatto, hanno disegnato nel centro città due aree economiche da quotazione in Borsa, cioè la stessa Piazza Bra e Piazza Erbe. Nel primo caso, ristoranti pieni e titolari, o responsabili, praticamente impossibilitati a fermarsi a parlare per più di due minuti, vedi uno dei tanti esempio, cioè il ristorantepizzeria La Costa in Bra: «Non c’è tregua fin da ieri (ossia Pasqua, ndr) quando si è vista una coda, per visitare l’Arena, che arrivava quasi fin sotto l’Orologio, roba che neanche per la prima dell’Aida. Per noi, chiaro, va benissimo. Praticamente ci sono state più richieste che tavoli disponili». Nel secondo caso, identici clima e risultato, vedi l’Anselmi «due giorni di attività continua» - e il Teta de Giulieta – «lavoro a ritmi sostenutissimi» - cioè due degli esercizi affacciati su Piazza Erbe.
Positivo anche il bilancio degli albergatori. E qui, allora, bisogna unire le due categorie, alberghi e ristoranti, per ricordare che non tutto è rosa e fiori, quando si parla di turismo in città. È Giulio Cavara, presidente dell’associazione Albergatori di Confcommercio, a lanciare la palla. Prima, parlando - appunto - di un bilancio «globalmente positivo», per Pasqua e Pasquetta, perché dopo una partenza non esattamente squillante «il bel tempo ha rotto gli indugi di molti indecisi dell’ultima ora, permettendo così a molti alberghi del centro, a differenza di quelli di fuori e via via verso la provincia, di arrivare al quasi tutto esaurito». Poi, cerchiando un problema che resta lì sul piatto: «Bisogna lavorare di più per promuovere Verona, che ha potenzialità ancora inesplorate». Dall’altro lato, i ristoratori della città, soprattutto di Piazza Bra ed Erbe, ricordano che «rimane la questione dei periodi morti: bene Pasqua e Pasquetta ma le prime settimane di novembre sono sempre “vuote”, idem gennaio, quando il bel tempo in montagna penalizza la città, e lo stesso mese di febbraio». Il che non cancella, ovvio, i sorrisoni di cassa fra domenica e ieri.
Cavara, Albergatori Bene anche gli hotel, ma Verona ha potenzialità inespresse