Bertacco atteso al Quirinale «Spero in Salvini premier e per ora non lascio la giunta»
Domani il senatore nella delegazione di Fdi da Mattarella
L’appuntamento è per domani pomeriggio, attorno alle 18.30. Dopo gli incontri istituzionali (coi presidenti della Camera e del Senato e con l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) e dopo due incontri con gruppi misti, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, incontrerà a quell’ora la prima delle forze politiche destinate ad influire fortemente sulla formazione del nuovo governo: Fratelli d’Italia. Ed anche un veronese, Stefano Bertacco, senatore e capogruppo del partito di Giorgia Meloni a Palazzo Madama, farà parte della ristretta delegazione chiamata a una prima valutazione ufficiale, assieme al presidente Mattarella, il prossimo futuro della Repubblica.
Con che spirito ci si prepara ad un appuntamento così importante?
«Per quanto mi riguarda – risponde Bertacco – soprattutto con una speranza, forse ottimistica ma a mio parere ragionevole. Spero infatti che le cose vadano da subito per il verso giusto e che si arrivi ad un incarico, magari in prima battuta ad un incarico esplorativo, per formare un governo di centrodestra». I numeri sono incerti...
«Ma il presidente Mattarella conosce perfettamente lo spirito della legge elettorale, che prevede un premio e quindi un riconoscimento alla coalizione più forte: e la coalizione più forte è evidentemente quella di centrodestra». Prevede un incarico a Salvini?
«A Salvini, certo, Per ovvi motivi elettorali e politici, e poi anche perchè con Matteo Salvini noi di Fratelli d’Italia avevamo un accordo sin da prima delle elezioni. E gli accordi si rispettano».
Se le cose andassero così, pensa che poi avreste davvero la possibilità di ottenere una maggioranza per il nuovo governo? «Spero molto nel senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche. Tornare subito alle urne non gioverebbe a nessuno. Bisogna dire peraltro che è pur vero che non possiamo neppure deludere le attese, mettendo in scena un ennesimo teatino della politica, per poi arrivare ad un nulla di fatto». Quindi... «Quindi se si capirà che lo stallo è insuperabile, si modificherà la legge elettorale e sia pure a malincuore si tornerà alle urne in tempi rapidi».
Guardando la vicenda con un’ottica locale, Alberto Giorgetti spiega che per Verona si apre un’occasione storica, visto il numero record di parlamentari eletti. È d’accordo?
«Sì, sono d’accordo, anche se in passato, purtroppo, non siamo stati bravissimi nel fare lobby positiva a favore del nostro territorio. Oggi abbiamo una grande opportunità: non sprechiamola perché 18 parlamentari sono un numero decisamente importante».
La sua nomina a capogruppo di Fdi ha rilanciato la discussione sui doppi incarichi a Palazzo Barbieri, visto che lei è anche assessore comunale ai Servizi Sociali. Cosa pensa di fare?
«Guardi, io continuo a pensarla esattamente come prima. Mi confronterò con chi di dovere, certo. Ma credo di essere sufficientemente intelligente e responsabile da capire in quale situazione mi trovo. E se mi accorgessi di non essere in grado di portare avanti entrambi gli incarichi in maniera utile e positiva, le assicuro che sarei il primo a fare una scelta netta».