Corriere di Verona

Mauri e Sturno, il loro Edipo vent’anni dopo

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Vent’anni dopo, Glauco Mauri e Roberto Sturno riaprono le pagine di Sofocle, per metterne nuovamente in scena i due capolavori, «Edipo Re ed Edipo a Colono». E così, con il loro «Edipo», analisi di un mito immortale, si chiude domani sera (ore 20.45, biglietti da 14 a 25 euro) la stagione di prosa del Teatro Salieri di Legnago. Come spiegano dal Salieri, «la messa in scena è affidata a due diversi registi: il giovane Andrea Baracco per “Edipo Re”, interpreta­to da Sturno, mentre Mauri riserva per sé messa in scena e interpreta­zione di “Edipo a Colono”». Annota lo stesso Mauri: «”Edipo Re” ed “Edipo a Colono” sono due capolavori fondamenta­li nella storia dell’uomo, per gli interrogat­ivi che pongono alla mente e per la ricchezza di umanità e di poesia che ci donano. La storia di Edipo è la storia dell’Uomo perché racchiude in sé tutta la storia del suo vivere, alla ricerca della verità. Alla fine del suo lungo cammino Edipo comprende se stesso, la luce e le

tenebre che sono dentro di lui, ma afferma anche il diritto alla libera responsabi­lità del suo agire: Edipo è pronto ad accettare tutto quello che deve accadere ed è pronto a essere distrutto purché sia fatta luce». Prosegue Mauri: «Convinti che il Teatro sia un’arte che può e deve servire “all’arte del vivere”, affrontiam­o queste due opere classiche per trovare nelle radici del nostro passato il nutrimento per comprender­e il nostro futuro».

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