Corriere di Verona

Avanti con Pecchia E Setti prova invano a tenere pure Fusco

Dopo Benevento il presidente dell’Hellas conferma l’allenatore almeno fino al Cagliari e prova (invano) a tenere anche Fusco

- Fontana

Il giorno dopo conferma i verdetti della sera precedente: Filippo Fusco se ne va, Fabio Pecchia rimane, perlomeno fino alla partita di domenica con il Cagliari.

Il Verona è come un mare in burrasca. La sconfitta con il Benevento è andata oltre il concetto di umiliazion­e. Le speranze di salvezza sono ridotte, ma delle possibilit­à di recupero ci sono ancora. Non, però, per l’Hellas che si è visto al Vigorito mercoledì, in una prestazion­e che ha racchiuso il peggio del Verona in questa stagione: difesa bucata, attacco inesistent­e, approccio alla gara e atteggiame­nto in campo risibili. Fusco aveva già deciso prima della fine dell’incontro: si sarebbe dimesso. E così ha fatto, sconcertat­o dalla prova di quei giocatori che lui stesso ha scelto e ha messo a disposizio­ne di Pecchia.

A Benevento, negli spogliatoi, si è visto un Fusco imbestiali­to. Il direttore sportivo dell’Hellas ha attaccato con rabbia la squadra, colpevole di essere mancata non tanto sul piano tecnico, ma su quello morale. Una delusione per Fusco, che nello sfogo d’ira si è pure fatto male a un piede. Poi c’è stato un breve summit con Maurizio Setti, col ds che ha comunicato al presidente del Verona la propria scelta. Setti ha cercato di farlo desistere dall’intento. Non c’è riuscito, né ha avuto miglior sorte un altro «assalto», avvenuto ieri in mattinata, con Setti che ha chiamato il dirigente per indurlo a non lasciare ora l’Hellas. Il diniego è stato perentorio e ha anticipato un addio che si sarebbe comunque consumato tra poche settimane, alla fine del campionato. Fusco ha ribadito a Setti la natura del gesto compiuto: togliere un parafulmin­e ai giocatori, farsi da parte per mettere tutto il gruppo davanti alle responsabi­lità accumulate in questi mesi in cui è sempre stato protetto a oltranza dal direttore sportivo e, allo stesso modo, dall’allenatore.

Pecchia, già: Setti ha valutato l’ipotesi di cambiare, ma (per ora) proseguirà con lui. È chiaro che col Cagliari ci sarà bisogno di punti e gioco perché non scatti l’esonero, che ad ogni modo non sarebbe certo nemmeno in caso contrario. Setti, intanto, non vuole adottare una soluzione transitori­a per chiudere la stagione. Secondo aspetto: pressoché qualsiasi tecnico, adesso, esigerebbe un accordo di un anno e mezzo, cosa che vincolereb­be il Verona per un futuro prossimo che resta da scrivere, al di là della categoria in cui sarà l’Hellas.

Avanti con Pecchia, dunque, con il silenzio stampa e con la squadra in ritiro a oltranza a Peschiera del Garda. Mercoledì notte, all’arrivo all’aeroporto di Villafranc­a, ad aspettare l’atterraggi­o del charter su cui viaggiava il Verona c’erano alcune centinaia di persone, tifosi che si erano dati appuntamen­to con un tam-tam attraverso Whatsapp, pronti a contestare allenatore e calciatori al rientro di Benevento. L’incontro, in realtà, non si è verificato: un pullman ha prelevato tutti gli esponenti gialloblù appena scesi dal volo, senza farli passare per l’interno dello scalo.

A giocare in favore di Pecchia è la cabala, che lo vuole sempre vincente quando la sua panchina è stata ad alto rischio: a novembre il Verona perse in casa per 3-2 con il Bologna, incappando nella quinta sconfitta consecutiv­a. Tutti in ritiro e in silenzio e, a Reggio Emilia, l’Hellas si impose per 2-0 con il Sassuolo. Poi a gennaio, il 3-0 subito al Bentegodi col Crotone parve determinar­e l’inequivoca­bile esonero di Pecchia, con il profilo di Edy Reja a prendere corpo come papabile sostituto. Invece, di nuovo, il Verona si blindò in ritiro, tra Imola e Coverciano, e tacque. La domenica successiva Pecchia ottenne una risposta poderosa dalla squadra, che sbancò il Franchi battendo per 4-1 la Fiorentina. Sono stati questi i due snodi principali che hanno permesso al tecnico di restare alla guida dell’Hellas. Sempre, tuttavia, con il supporto di Fusco, primo consiglier­e di Setti. Stavolta, senza di lui, il presidente potrebbe cambiare idea più nettamente. Fino a domenica, però, si prosegue così.

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 ??  ?? L’allenatore La panchina di Fabio Pecchia è appesa a un filo. Le vittorie contro il Torino e nel derby col Chievo non sono bastate a risollevar­e le sorti del club Scaligero che ora rischia la B
L’allenatore La panchina di Fabio Pecchia è appesa a un filo. Le vittorie contro il Torino e nel derby col Chievo non sono bastate a risollevar­e le sorti del club Scaligero che ora rischia la B
 ??  ?? L’ex Ds Filippo Fusco ha rassegnato le dimissioni a seguito del ko col Benevento nonostante il parere contrario del patron Setti. Fusco lascia l’incarico che ricopriva al Verona dal 2016.
L’ex Ds Filippo Fusco ha rassegnato le dimissioni a seguito del ko col Benevento nonostante il parere contrario del patron Setti. Fusco lascia l’incarico che ricopriva al Verona dal 2016.

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